Il 10 dicembre in un doppio attentato fuori lo stadio di calcio di Istanbul sono morte 44 persone, i feriti sono stati circa 150. A rivendicare l’attentato è stato il gruppo estremista curdo Tak, i cosidetti Falconi della libertà del Kurdistan staccatisi già da diversi anni dal Pkk, il Partito dei lavoratori, al bando in Turchia. Ma fin dal primo momento il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha puntato il dito sul Pkk: “Non ci sono dubbi” ha detto, “se credono di spaventarci si sbagliano, pagheranno molto duramente”.
Dopo l’attentato di oggi a Kayseri, il primo ministro turco Binali Yildirim ha imposto un blackout temporaneo sulla copertura dell’esplosione. Le istruzioni ai media sono di non pubblicare cose che potrebbero causare “paura, panico e disordine, obiettivo delle organizzazioni terroristiche”.