Nella città di Suruc una 18enne vicina all’Isis si è fatta saltare in aria in un centro cultura curdo, 28 morti e oltre 100 feriti
È di almeno 28 morti, riferiscono testimoni oculari, il bilancio ancora provvisorio di un’esplosione che ha devastato il giardino del centro culturale Amara, a Suruc, la citta turca sud-orientale a soli 10 chilometri dal confine con la Siria, nella provincia di Sanliurfa.
L’esplosione “potrebbe essere stata causata da un attacco kamikaze”. Lo sostiene il governatore locale, citato dalla tv privata Ntv, secondo cui ci sarebbero almeno 100 feriti.
Al momento dell’esplosione, nel centro si stava svolgendo una conferenza sulla ricostruzione di Kobane, l’enclave siriana a maggioranza curda vicina al confine. Erano presenti almeno 300 membri della Federazione delle Associazioni dei Giovani Socialisti.
Il centro culturale è gestito dalla municipalità di Suruc. La cittadina è governata dal Partito popolare democratico curdo (Hdp). A Suruc è presente anche un grosso campo di profughi siriani.
IN VIAGGIO PER KOBANE
I giovani si trovavano nel centro culturale perché stavano organizzando squadre e mezzi per portare aiuti a Kobane. Stando a testimoni l’esplosione è avvenuta mentre un gruppo era in riunione nel giardino antistante il centro culturale.Kobane è da mesi il simbolo della resistenza dei curdi siriani allo Stato Islamico. Isis ha cercato di conquistarla, cingendola anche d’assedio per mesi lo scorso autunno. Da tempo i servizi segreti e gli organi di stampa avevano avvisato sul fatto che Suruc era diventato un posto sempre più pericoloso per la possibile infiltrazione di membri di Isis.
A cura di Redazione Papaboys fonti: Ansa / Avvenire / La Stampa