Categorie: Pax et Justitia

Turchia: esplosione nella miniera di Soma tante vittime e diversi operai intrappolati

Assume le dimensioni di un’autentica tragedia l’esplosione di una miniera di carbone in Turchia. Un sindaco vicino al luogo dell’incidente, citato dalla Cnn turca, afferma che le vittime sarebbero 157, contro le 17 riferite dal governo. La miniera di Soma si trova nella provincia occidentale di Manisa, a 120 km da Smirne. In precedenza il governo aveva dichiarato che sottoterra ci sarebbero ancora oltre 200 i minatori ancora intrappolati. La fonte dell’aggiornamento sul numero delle vittime è Cengiz Ergun sindaco di Manisa, capoluogo dell’omonima provincia dove sorge la miniera di Soma, a 100 km da Smirne. Secondo Ergun sarebbero stati 600 i minatori sotto terra al momento dell’esplosione. Le cifre del sindaco di Manisa debbono essere ancora confermate ufficialmente dalla protezione civile turca la AFAD, che alle 21 parlava di 17 morti e oltre 200 intrappolati. I feriti sarebbero 75 secondo i media locali. Il governatore Mehmet Bahattin Atci ha riferito che una ventina di operai sono stati tratti in salvo dopo lo scoppio. L’esplosione avvenuta a due chilometri di profondità, probabilmente dovuta a un corto circuito che ha poi scatenato un incendio e ha bloccato il funzionamento dell’ascensore. Le squadre di soccorso giunte sul luogo hanno estratto da sotto le macerie venti cadaveri. Il peggior disastro minerario in Turchia risale al 1992 quando morirono in 263 per un’esplosione di gas (grisù) a Zonguldak. L’area di Soma, in cui vivono circa 100.000 persone, è ricca di lignite e la sua estrazione e l’impiego nelle centrali elettriche è la maggiore risorsa della zona.

Secondo una prima ricostruzione, a causare lo scoppio sarebbe stato un malfunzionamento dell’impianto elettrico. I minatori tratti in salvo parlano di “fuoco ancora acceso, quasi vivo” all’interno della cava. Soma Komur Isletmeleri, proprietario dell’impianto, ha dichiarato che “è in corso un’indagine, ma siamo certi che le misure di sicurezza fossero tutte ai massimi livelli. I controlli sono costanti, l’ultimo è avvenuto il 17 marzo. Ora la nostra priorità è tirare fuori i nostri lavoratori, in modo che possano riunirsi ai loro cari”. Al momento del disastro all’interno della miniera stavano lavorando 787 minatori: secondo i soccorritori, 363 di loro sono usciti o sono stati recuperati vivi nel giro di un’ora dallo scoppio. Sul luogo si sono riuniti centinaia di familiari e colleghi di lavoro che attendono ansiosi di avere notizie. Il ministro Yildiz ha avvertito che il governo “non rimarrà a guardare e non chiuderà gli occhi davanti a eventuali negligenze. Ma ora dobbiamo sbrigarci, perché più tempo passa e peggiore sarà l’esito di questa vicenda”. La compagnia Soma si definisce “la maggiore produttrice sotterranea di carbone” in tutta la Turchia, con un carico di 250mila tonnellate estratte ogni mese. di Ornella Felici

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