La polizia turca ha effettuato una serie di arresti nell’ambito di un’operazione lanciata contro esponenti politici e giornalisti legati a Fethullah Gulen, strenuo oppositore del premier Recep Tayyp Erdogan. Sdegno e condanna da parte di Stati Uniti e Unione Europea che chiedono ad Ankara di rispettare gli standard democratici. Sentiamo il servizio di Marco Guerra per la Radio Vaticana:
Il nuovo giro di vite contro l’opposizione in Turchia colpisce alcuni settori dell’impero di Fethullah Gulen, predicatore e politologo auto-esiliatosi negli Stati Uniti e uno dei principali rivali del presidente turco Erdogan. Il blitz in 13 città turche ha condotto in carcere almeno 27 persone, compresi politici e giornalisti. Nel mirino sono finiti in particolare il quotidiano più letto del Paese, Zaman – in manette il direttore Ekrem Dumanli – e una serie di dirigenti di altre testate, fra cui un canale televisivo sempre vicino a Gulen.
Decine i manifestanti radunati davanti la redazione di Zaman durante la perquisizione degli agenti. Dure le critiche espresse da Usa e Ue. Per l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione, Federica Mogherini, gli arresti “vanno contro gli standard a cui la Turchia aspira di fare parte”. Mentre il Dipartimento di Stato americano ha ricordato che “la libertà di stampa e un sistema giudiziario indipendente sono elementi chiave in ogni democrazia”. Gli arresti segnano una nuova escalation nella repressione del dissenso in Turchia.
Gulen è infatti da tempo accusato dal presidente Erdogan di ordire un golpe utilizzando la propria influenza su magistrati, poliziotti e giornalisti.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana