237 mila nel 2014, 262 mila nel 2015, 277 mila nel 2016 e 291 mila fino al mese di Ottobre 2017, con ampie possibilità di superare per la prima volta quota 300.000. Sono i numeri dei pellegrini (tra questi, circa 20.000 italiani in media) che ogni anno scelgono di percorrere tutto o quantomeno una parte del Cammino di Santiago, ovvero il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al Santuario di Santiago di Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell’Apostolo Giacomo il Maggiore.
Le origini del Cammino si hanno nel XI Secolo in seguito alla visione dell’eremita Pelagio, in realtà la particolarità del Cammino di Santiago “moderno” è nel suo intreccio con luoghi, personaggi ed eventi che hanno segnato la Storia d’Europa: Carlo Magno, la Battaglia di Roncisvalle, i Templari, la dominazione araba in Spagna, i monaci cistercensi e così via. Proprio per questi motivi Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d’Europa ha riconosciuto l’importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l’Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago “itinerario culturale europeo” ed ha deciso di finanziare adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente tale percorso.
Attualmente il percorso più conosciuto, frequentato ed anche meglio organizzato è il cosiddetto “Cammino Francese”, un itinerario di 800 kilometri da effettuare in 25 tappe. Ogni 25 kilometri circa si incontrano ostelli per pellegrini dove poter mangiare e dormire a prezzi accessibili, ed in queste strutture il viandante riceve il “timbro” ufficiale sulla “Compostela”, la credenziale che certifica il percorso effettuato. Esistono però numerosissime varianti: dal Cammino del Nord al Cammino Portoghese, dal Cammino Ruta de la Plata alla possibilità di compiere il pellegrinaggio in bicicletta. Sostanzialmente ognuno può “costruirsi” il proprio itinerario, senza perdere però di vista il senso spirituale di tale esperienza.
Il Cammino di Santiago penso sia noto alla grande maggioranza della popolazione mondiale, eppure in Italia abbiamo percorsi di interesse storico/religioso probabilmente anche più importanti, seppur poco conosciuti dal grande pubblico e scarsamente valorizzati dalle Istituzioni, anche se lentamente qualcosa si muove.
Greccio, La Verna, Farfa, Gubbio, Poggio Bustone, sono solo alcuni dei luoghi che conservano tracce vive del passaggio di San Francesco d’Assisi, ebbene da qualche anno esistono dei sentieri attrezzati che consentono al pellegrino (o al turista) di ripercorrere i passi del Poverello d’Assisi. Mi permetto di osservare che esiste una certa “confusione” tra i vari cammini, che ora vedremo nel dettaglio, probabilmente l’assenza di un “percorso unico” rende, almeno fino ad oggi, meno conosciuti a livello turistico l’esistenza di tali realtà, che meriterebbero di essere conosciute, apprezzate e valorizzate.
Faccio notare, mettendo per un secondo da parte l’aspetto religioso, che questi percorsi attraversano alcune tra le zone più belle e suggestive del Belpaese, sia dal punto di vista naturalistico (penso alla Val d’Orcia, alla Valle Santa, alla splendida Umbria), sia da quello artistico (Giotto, Piero della Francesca, solo per citare i primi due artisti che mi vengono in mente). Aggiungiamo la ricchezza del patrimonio eno-gastronomico che si incontra passeggiando tra Umbria e Toscana, e ci rendiamo conto che tali percorsi hanno ancora un enorme potenziale inespresso, che potrebbe generare anche un notevole indotto turistico.
Andiamo con ordine, esistono il: Sentiero di Francesco, il Cammino di Francesco, la Via di Francesco. Sinteticamente, proviamo a vederne il percorso:
1. Il Sentiero di Francesco è “inserito” da alcuni anni in una manifestazione promossa dalle Diocesi di Gubbio ed Assisi con il Contributo della Regione Umbria. La manifestazione si svolge solitamente a cavallo di Agosto e Settembre, ripercorrendo la strada tra Assisi e Gubbio che San Francesco percorse per la prima volta nell’inverno tra il 1206 ed il 1207
2. Il Cammino di Francesco è un percorso di interesse religioso e naturalistico che si sviluppa all’interno della Valle Santa Reatina, toccando i 4 santuari da lui fondati (Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fonte Colombo). Inaugurato nel 2003, si compone di 8 tappe ed è lungo 80 km, nei quali è presente una apposita segnaletica in legno. A tutti coloro che si sottopongono al viaggio viene conferito un attestato, chiamato “Passaporto”, che documenta l’effettivo compimento del percorso.
3. La Via di Francesco è un unico cammino per raggiungere Assisi che si può scegliere di compiere partendo da Nord, quindi dal Santuario de La Verna, dove San Francesco ricevette le stimmate, o partendo da Sud, ovvero da Roma. In sostanza si tratta di un unico cammino di oltre 500 km. (all’incirca 200 quelli della Via del Nord, 300 quelli della Via del Sud) che ripercorre tutte le tappe della vita e del passaggio terreno di San Francesco d’Assisi. E’ possibile effettuare tale percorso a piedi, in bicicletta e perfino a cavallo, ogni pellegrino può richiedere le credenziali ed i relativi timbri che certificano il percorso effettuato.
Consiglio a tutti (magari non adesso ma in Primavera o in Estate) di prendersi il tempo e lo “spazio mentale e spirituale” per mettersi in cammino seguendo San Francesco d’Assisi.
Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it/Mario Scelzo