Covid 19, l’Oms (Organizzazione mondiale Sanità) avverte: “Il peggio deve ancora arrivare. Mi dispiace dirlo ma con questo ambiente e in queste condizioni, noi temiamo il peggio. Un mondo diviso aiuta il coronavirus a diffondersi”. Lo ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
“La pandemia è ancora lontana dalla fine – ha aggiunto -. La nuova normalità sarà convivere con il virus. Nei prossimi mesi avremo bisogno di ancora più resilienza, pazienza e generosità”.
Il messaggio che sta passando è che tutto sia finito. Un “liberi tutti” con le linee guida ridotte a un vecchio documento di carta impolverato e dimenticato negli archivi. Invece aumentano a dismisura le segnalazioni sulle inefficienze del “sistema”, al punto che in molti casi a venir meno sono anche i controlli.
In spiaggia l’assalto è praticamente senza regole, indiscriminato e senza ostacoli. Addio alle mascherine e al distanziamento come se il virus davvero non esistesse più, come se gli oltre 34 mila decessi e 240 mila contagiati risalissero a decenni fa. La situazione epidemiologica non è quella di marzo e aprile, sia chiaro, e i 6 decessi registrati ieri rappresentano il minimo storico per il nostro Paese. Ma i focolai che sono nati in queste ultime settimane – da Bologna a Cesena, da Mondragone a Fiumicino – dimostrano come la miccia possa riaccendersi in un attimo. Tuttavia l’estate 2020 sembra identica alle precedenti. Poco importa se, nel frattempo, la primavera sia stata trascorsa sul balcone di casa. Praticamente cancellata dalla quotidianità.
Il caldo e l’ultimo weekend hanno invitato a nozze gli italiani sui litorali.
In Romagna tre locali sono stati multati perché non sono riusciti a impedire assembramenti in pista o perché i camerieri non portavano la mascherina.
In Puglia il governatore Emiliano ha riaperto le discoteche all’aperto dal 15 giugno e gli stabilimenti si sono trasformati in movida stile Ibiza. Balli a distanza? Macché. Mascherine? Nemmeno. «È un’illusione credere che gli assembramenti non siano in grado di generare un’epidemia», ha allertato l’epidemiologo capo della task force pugliese Pierluigi Lopalco.
Al molo Beverello di Napoli code e assembramenti per le partenze verso le isole hanno fatto drizzare le antenne al sindaco di Capri che non vuole rischiare di compromettere la stagione. In Versilia, tra Forte dei Marmi e Viareggio, è caos di gente.
In Liguria e in Veneto anche. A Roma fioccano sanzioni e luoghi sacri come le scalinate di piazza Trilussa a Trastevere sono diventate off limits.
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