Caritas et Veritas

Tutti in preghiera per Fra’ Nicola da Gesturi, il frate dei miracoli

Dal Piemonte alla Sardegna, dalla provincia di Biella a quella di Oristano. C’è un filo che lega due pezzi d’Italia. E questo filo si chiama fra’ Nicola da Gesturi, il cappuccino beatificato per le sue straordinarie virtù. Nei giorni scorso a Bioglio, nel biellese, la comunità sarda ne ha omaggiato il ricordo; allo stesso modo, qualche centinaio di chilometri più a sud, in Sardegna in tanti ne ricordavano le virtù e lo invocavano nelle loro preghiere.

IL FUNERALE

Il 10 giugno 1958 Giovanni Medda, alias fra’ Nicola, lasciava la vita terrena e ai suoi funerali parteciparono oltre 60mila persone provenienti da tutta Italia. Ogni anno nel mese di giugno, si moltiplicano le iniziative in sua memoria.

Una devozione e un legame così forti nei confronti di questo frate, nati già durante la sua vita, quando fra Nicola si distingue a Cagliari per l’obbedienza e l’umiltà, ricevendo l’incarico di questuare “a santu Franciscu”, per san Francesco, secondo l’espressione tipicamente sarda..

PELLEGRINAGGIO CONTINUO

La sua tomba è trasformata da subito in un luogo di pellegrinaggio quotidiano fino al 2 giugno 1980, quando le spoglie mortali dell’ormai servo di Dio ritornano nella sua chiesetta di Sant’Antonio. Il 25 giugno 1996 viene promulgato il decreto sulle sue virtù eroiche, alla presenza di Giovanni Paolo II, che lo dichiara Beato in piazza San Pietro la domenica del 3 ottobre 1999.

IL MIRACOLO

Per la canonizzazione è in corso un processo per la guarigione inspiegabile da un tumore di una infermiera. Di miracoli di fra Nicola se ne annoverano tanti, ma questo è oggetto di studio della Chiesa. Da 15 anni il processo è in corso, ma è giunto in dirittura d’arrivo. E presto vedremo fra’ Nicola Santo.

LA SUA PREGHIERA

Concludiamo con una delle espressioni di preghiera più noti di questo straordinario cappuccino:

“Preghiamo il Signore che ci usi misericordia. Già la vediamo in questi giorni di memoria della sua passione e morte, figura della vita nostra; poi viene la resurrezione, ancora più confortante se mai preghiamo che ci dia la grazia di imitarlo portando la croce per suo amore. Preghiamo e confidiamo in Dio a vederci nel santo Paradiso. Sia lodato Gesù e Maria”


Redazione Papaboys (Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it/Gelsomino Del Guercio)

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