L’amore è il tema dominante e il filo conduttore dei brani dei 26 artisti in gara alla 71esima edizione del Festival di Sanremo. Con una predominanza di giovani: “Quest’anno i brani più forti sono arrivati dai giovani”, ha sottolineato il conduttore e direttore artistico Amadeus, durante i consueti ascolti delle canzoni in gara. A riportarlo è Serena Sartini su Askanews, edizione di oggi.
“Sono state tante le canzoni d’amore arrivate – ha aggiunto Amadeus – evidentemente è un argomento molto sentito e importante, e questo periodo c’era un desiderio di amore e sentimento. Questi giovani scrivono in modo poetico, ma anche diretto – come i Maleskin – o come Gio Evan, che è un poeta”.
“Mi piace come ognuno ha scritto l’amore – ha ribadito il conduttore – che probabilmente è il modo in cui vive l’amore”. Brani spesso malinconici, nostalgici. “Evidentemente c’è sofferenza, c’è solitudine, non so se date dal Covid”, ha risposto il conduttore.
I 26 brani spaziano dal pop al rap, fino all’indie e alla trap. Per rappresentare tutti gli stili musicali. “Io amo molto le novità – ha spiegato Amadeus -. Sanremo deve essere un tantino avanti rispetto a quello che c’è. Deve portare avanti nomi e cantanti che magari sono un po’ più di nicchia. Mi piace avere più generi musicali. Non escludo nè il rap, nè la trap”.
Chi scrive ha avuto modo di ascoltare i 26 brani in gara. Colpisce il testo di Fedez e Francesca Michielin “Chiamami per nome”: un pezzo sentimentale dove è il sogno a vincere sulla paura. Ma anche il testo di Arisa (scritto da Gigi D’Alessio) in cui si parla di separazione, solitudine, rancori, dolore: un brano a tratti molto duro.
Quelle più rock e piene di energia sono la canzone di Irama (“La Genesi del tuo colore”), Lo Stato Sociale (“Combat Pop”), in cui si cita perfino Amadeus che “ha un profilo di coppia” (“Sono l’unico che ho il profilo di coppia. Sono vintage, non sono social, mia moglie mi gestisce i social”, scherza Amadeus); Fulminacci (“Santa Marinella”), dove anche Roma diventa una “città di mare”. Ed ancora Colapesce Dimartino con “Musica leggerissima”. Ritmata anche quella di Bugo (E invece sì), in cui vengono citati Celentano, Ronaldo e Ringo Starr.
A “spezzare” l’armonia Willie Peyote con “Mai dire mai”. “Questa è l’Italia del futuro, un Paese di musichette mentre fuori c’è la morte”. Un ritratto del nostro Paese di oggi: si citano Tik Tok, Spotify. L’Italia della pandemia viene identificata come una “grande sit-com”.
In tema di sicurezza, Amadeus ha voluto ribadire che “l’Ariston è una bolla, c’è un protocollo attentissimo. Staremo tutti attenti, e saremo tamponati. Massima attenzione da questo punto di vista”.
Dalle nuove proposte della scorsa edizione è in gara Fasma. E non Leo Gassman. “Sono andato a sensazione – risponde Amadeus -. Fasma è un ragazzo fortissimo, che conosco da tempo. Ho creduto fortemente in quello che mi sembrava il progetto più lungimirante”.
Nessun brano sulla pandemia. “Non sono arrivate – ribatte il direttore artistico – forse solo un paio. E di quest, da un certo punto di vista, sono contento perché sarebbe stato scontato scrivere un pezzo legato alla pandemia e al virus”.
(di Serena Sartini)
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