“Nulla vi impedisca di vivere e crescere nell’amicizia del Padre Celeste e di testimoniare a tutti la sua infinita bontà e misericordia”. E’ il tweet pubblicato oggi da Papa Francesco sul suo account Twitter @Pontifex, seguito da oltre 35 milioni di follower.
Anche in un periodo estivo, dunque, il Pontefice torna a ricordare la centralità della misericordia nella vita del cristiano. Esortazione da cui parte la nostra intervista all’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che parla anche dell’attesa della sua diocesi per la visita del Papa, in programma il prossimo 1 ottobre:
R. – La misericordia chiama altra misericordia, moltiplica la misericordia. Qualche volta pensiamo alla misericordia come ad un prezzo da pagare, sbagliamo! La misericordia è un amore da dare, l’amore chiama amore, moltiplica amore, apre successivamente altri interessi, approfondisce quelli che ha vissuto. Mi sembra anche molto importante la prima parte: l’amicizia con Dio. Infatti nulla ci impedisce questo; non c’è niente, la disillusione, lo scetticismo, che ci impedisce di vivere l’amicizia con Dio. Se viviamo l’amicizia con Dio capiamo la misericordia e questa – appunto – non diventa un sacrificio, ma esattamente il suo contrario: una gioia.
D. – Questa insistenza del Papa sulla misericordia sottolinea quello che è il cuore del Vangelo, il messaggio portato da Cristo: il perdono, l’amore e la misericordia di Dio …
R. – Esattamente ma sempre in positivo, non in negativo. Guardare con misericordia ci fa scoprire gli latri , non è prezzo che si paga per cui poi si dice: “Ora sono apposto”. Qualche volta capita che si dica: “Ma io ho già fatto abbastanza!”. In realtà quando si vuole ci si accorge di quanto si abbia voglia di fare ancora di più. E si è contenti di ciò che è stato fatto, ovviamente, perché nella misericordia c’è sempre una pienezza, una sazietà, ma allo stesso tempo c’è anche il desiderio che questo cresca, aumenti e resti.
D. – Poco più di un mese ormai alla visita del santo Padre a Bologna. Può darci un po’ l’idea di come si vive questa attesa?
R. – Con grande gioia, con una grande aspettativa e una grande attesa che certamente aumenterà nelle prossime settimane. Il tema è la conclusione del Congresso eucaristico. Quest’anno il titolo che abbiamo scelto è stato: “Voi stessi date loro da mangiare”, perché l’Eucarestia è il pane della Sua presenza, ma è il pane che risponde alle domande della folla. Quando le faccio mie capisco che posso dare, anche poco, pochissimo – cinque pani e due pesci – e capisco quanto la folla ha bisogno.
Fonte it.radiovaticana.va/Alessandro Gisotti
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