Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Si articola su tre drammatiche piaghe, che nel mondo affliggono milioni di bambini, l’odierno tweet di Papa Francesco, nell’odierna festa dei santi Innocenti martiri: l’aborto, la fame ed i bambini soldato
L’aborto
L’aborto, come scrive Papa Francesco nella Lettera apostolica “Misericordia et misera”, è “un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente”. “Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare – si legge inoltre nella Lettera apostolica – che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre”.
L’aborto è un genocidio silenzioso, figlio di quella che il Santo Padre ha più volte definito “cultura dello scarto”. Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli aborti sono oltre 56 milioni ogni anno. Sono circa 153 mila le interruzioni di gravidanza praticate ogni giorno. Rivolgendosi, il 15 novembre del 2014, ai partecipanti al convegno commemorativo dell’associazione Medici cattolici italiani, in occasione del 70.mo anniversario di fondazione, il Pontefice ricorda in particolare l’insegnamento del Magistero della Chiesa nel campo medico-morale:
Il pensiero dominante propone a volte una ‘falsa compassione’: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica ‘produrre’un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. La compassione evangelica invece è quella che accompagna nel momento del bisogno, cioè quella del Buon Samaritano, che ‘vede’, ‘ha compassione’, si avvicina e offre aiuto concreto (cfr Lc 10,33).
La fame
Un’altra piaga che colpisce milioni di bambini è quella della fame. Secondo l’organizzazione umanitaria Save the children, 3 milioni di minori muoiono ogni anno prima di compierne 5 per mancanza di cibo o di cibo adeguato. Di fronte a questo tragico scenario – ha più volte affermato il Papa – non si può restare indifferenti. Rivolgendosi, il 3 ottobre del 2015, ai partecipanti all’incontro promosso dal Banco alimentare, il Santo Padre sottolinea che si deve “contrastare lo spreco di cibo, recuperarlo e distribuirlo” alle persone indigenti. La fame – aggiunge – è un’ingiustizia:
La fame oggi ha assunto le dimensioni di un vero ‘scandalo’ che minaccia la vita e la dignità di tante persone – uomini, donne, bambini e anziani −. Ogni giorno dobbiamo confrontarci con questa ingiustizia, mi permetto di più, con questo peccato, in un mondo ricco di risorse alimentari, grazie anche agli enormi progressi tecnologici, troppi sono coloro che non hanno il necessario per sopravvivere; e questo non solo nei Paesi poveri, ma sempre più anche nelle società ricche e sviluppate.
Bambini soldato
Il terzo e turpe fenomeno, ricordato nel tweet odierno dal Santo Padre, è quello dei bambini soldato. Secondo recenti stime dell’Unicef, sono oltre 250 mila i bambini impiegati nei conflitti in tutto il mondo. L’Africa è il continente dove questo dramma è più diffuso. Particolarmente toccante è stato l’incontro di Papa Francesco con i giovani in Uganda, durante il viaggio apostolico nel novembre del 2015. In quell’occasione il Papa si è commosso ascoltando la testimonianza di un ragazzo che era stato costretto a diventare un bambino-soldato. A lui e a tutti i giovani vittime di questa terribile piaga, il Pontefice ha rivolto parole di vicinanza e incoraggiamento, invitandoli a vincere l’odio con l’amore. “Dio – ha detto – è più forte di ogni campagna di reclutamento”. Nel videomessaggio per l’l’Intenzione di preghiera del mese di dicembre del 2016 ha infine ribadito un’urgenza:
Fare tutto il possibile perché la dignità dei bambini sia rispettata e porre fine a questa forma di schiavitù.
Fonte vaticannews.va