In Yemen quattro Suore Missionarie della Carità, la Congregazione fondata da madre Teresa di Calcutta, sono state trucidate da un commando di uomini armati che ha attaccato questa mattina il loro convento, nella città di Aden. Oltre alle suore, sono rimasti uccisi durante l’attacco terrorista altri 10 collaboratori locali della comunità, mentre è scampata alla morte la superiora del convento.
Due delle suore uccise erano ruandesi, una indiana e la quarta veniva del Kenya. Al momento, la superiora del convento sta fornendo informazioni alla polizia, che tiene in custodia i corpi delle povere suore e delle altre vittime.
Sono tutti vivi anche gli anziani e i disabili ospitati presso la comunità, mentre gli assalitori avrebbero sequestrato padre Tom Uzhunnalil, un sacerdote salesiano indiano che viveva nella struttura, il quale al momento dell’assalto “era nella cappella a pregare”. Il sacerdote si trovava nel convento dopo che la sua chiesa della Sacra Famiglia ad Aden era stata saccheggiata e data alle fiamme da uomini armati non identificati, lo scorso settembre.
Per mons. Paul Hinder vicario apostolico dell’Arabia meridionale che ha dato la notizia, il “segnale è chiaro: si tratta di un qualcosa che ha a che fare con la religione”. “Noi sapevamo che la situazione era difficile – prosegue il prelato – e che le suore già in passato oggetto di attacchi mirati correvano un certo rischio”. Tuttavia, aggiunge, “avevano deciso di rimanere qualsiasi cosa capitasse, perché questo fa parte della loro spiritualità. Del resto era chiaro che “la zona non era sicura”, anche se non vi erano state particolari avvisaglie ed “è difficile avere notizie”.
Il servizio è di Roberto Piermarini per la Radio Vaticana