Categorie: Caritas et Veritas

Ucraina: ‘in Russia abbiamo fratelli, in Europa siamo schiavi’

Manifestante Pro-Russia a Donetsk con un cartello che dice: “In Russia abbiamo fratelli, in Europa siamo schiavi”.

Allarme per l’umanità. La destabilizzazione occidentale nel cuore dell’antico impero russo, emerge in tutta la sua drammaticità. Sono sempre i più deboli a pagare! Le potenze occidentali non vogliono la stabilità dell’Ucraina. Usano il pretesto della libertà, della democrazia per estendere il personale dominio economico in un’area strategica per il futuro dell’umanità. Gli americani accusano i Russi di violare le norme della NATO. Allo stesso tempo gli alleati nei giorni scorsi hanno usato gli stessi toni per intervenire militarmente in Siria. Certo, hanno una grande faccia tosta! Sono disposti a usare la sofferenza del popolo pur di raggiungere gli obiettivi prefissati. Non è un mistero che gran parte degli Ucraini sono contrari all’ingresso della Nazione nell’Unione Europea. Conosciamo bene i motivi. Putin e il governo russo, hanno fiutato e capito le reali intenzioni dell’Occidente: estendere il dominio economico e culturale in quella zona, per poi a poco a poco conquistare tutta la regione. Non male come programma! Complici di tutto ciò, sono i media, i quali strumentalizzano le notizie, preparando così la giustificazione ad un’eventuale intervento armato come risoluzione del problema. Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto l’approvazione del Consiglio della Federazione, il Senato russo, per l’invio di un contingente militare in Crimea, “alla luce della situazione che si è creata in Ucraina e i rischi per la vita dei cittadini russi in Crimea”

. La risposta di Obama non si è fatta attendere: “La situazione è fluida: abbiamo contatti continui con le autorità russe, ma un intervento militare – ha detto, senza specificare – sarebbe una grave violazione del diritto internazionale”. Il presidente Americano dimentica che ‘violazione del diritto internazionale’ è ciò che gli USA stanno facendo da tre anni in Siria. Lo hanno fatto inviando 900 tonnellate di armi ed hanno addestrato i loro sgherri alleandosi all’occasione non importa se con nazisti o qaedisti purchè funzionali al rovesciamento dei governi legittimi per mettere al potere propri uomini.

A Simferopoli si trova la sede del parlamento della repubblica autonoma di Crimea. Mercoledì mattina è stata convocata una sessione di emergenza per discutere della difficile situazione che si è venuta a creare negli ultimi giorni: dopo l’allontanamento di Yanukovych e del suo governo, e la presa del potere a Kiev delle opposizioni nazionaliste e pro-europeiste, in questa parte di Ucraina sono cresciute le tensioni tra gli abitanti russi – la maggior parte della popolazione della Crimea – e gli ucraini, in particolare i tatari (musulmani) che si oppongono a qualsiasi ipotesi di passaggio della repubblica autonoma alla Russia. Entrambe le fazioni si sono ritrovate di fronte al parlamento, e dopo ore di tensioni sono iniziati i primi scontri, anche se piuttosto limitati. Una persona è morta per un attacco di cuore mentre ci sono stati diversi feriti dalla parte russa. La sessione parlamentare invece è stata sospesa e poi cancellata. Il Parlamento autonomo di Crimea ha richiesto formalmente l’appoggio russo per il mantenimento della pace dopo il tentativo di stanotte di occupare il ministero degli interni in Crimea e violenze diffuse nel paese. La ragione è evitare la guerra civile. Ma lo ha fatto per salvaguardare i cittadini solo dopo che gli esiti dell’attivismo USA ha messo a ferro e fuoco Kiev ed il Parlamento.

L’Europa e gli USA hanno soffiato sul fuoco in Ucraina, e ora queste città hanno issato la bandiera russa.

La Crimea è una penisola, appartenente all’Ucraina, posta sulla costa settentrionale del Mar Nero. Buona parte del suo territorio è amministrata dall’omonima repubblica autonoma (ufficialmente Repubblica Autonoma di Crimea, ucraino: Автономна Республіка Крим – Avtonomna Respublika Krym, russo: Автономная Республика Крым – Avtonomnaja Respublika Krym, tataro di Crimea: Qırım Muhtar Cumhuriyeti). Nel corso della sua storia plurimillenaria la Crimea ha visto passare sul suo territorio tanti popoli e dominazioni diverse, come: greci, sciti, romani, goti, unni, genovesi, tartari, veneziani, turchi, russi e ucraini. La Repubblica Autonoma di Crimea misura 26 200 km² e nel 2007 contava 1 973 185 abitanti. La città di Sebastopoli  è la capitale. Il suo hinterland fanno invece parte di un’unità amministrativa autonoma con una popolazione di 379 000 abitanti. La popolazione è per il 58,5% di etnia russa e per il 24,4% di etnia ucraina. La minoranza etnica dei tartari di Crimea, che nel 2001 formavano il 12,1% della popolazione, discende direttamente dal periodo della dominazione del Khanato di Crimea. Con il crollo dell’Unione Sovietica i tartari superstiti tornarono nella loro terra natia.

Commenta Repubblica: Un’occupazione di fatto che, secondo il segretario di Stato americano, John Kerry, potrebbe far rischiare alla Russia il suo posto all’interno del G8. I soldati russi in Crimea – secondo il governo di Kiev – sono già 15 mila e si muovo sul territorio senza resistenze. Prendendo il controllo dei luoghi strategici. E sequestrando le armi, come accaduto in una base radar e in un’accademia della Marina militare ucraina. I russi hanno esortato il personale delle due strutture a schierarsi con quelli che hanno definito i “legittimi” leader della penisola. Dalla base radar di Sudak sono stati portati via fucili, pistole e munizioni, caricati su un’auto. Armi sono state prelevate anche dalla struttura per l’addestramento della Marina a Sebastopoli, la città sul Mar Nero che ospita una base della Flotta russa. Nella notte sono atterrati altri sette aerei militari russi per il trasporto delle truppe e 11 elicotteri.

Uomini armati e in mimetica, presunti militari russi, hanno circondato la caserma del reparto A-0669 della Marina militare ucraina vicino a Kerch (Crimea) e controllano gli ingressi della struttura. Secondo il vice comandante ucraino del reparto, Alexiei Nikoforov, i militari hanno detto di volere “sorvegliare la struttura assieme agli ucraini”.  Attaccato prima solo da civili con giubbotto anti proiettile e caschi poi anche da militari russi il quartier generale della Guardia di frontiera ucraina a Simferopoli. L’edificio è ora sotto controllo di “uomini armati non identificati”, rende noto l’agenzia ucraina Unian. Militari ucraini e russi si fronteggiano, oltre che alla base di Perevalnoe, a 25 chilometri da Simferopoli, anche in quella della marina ucraina di Feodosia, sempre in Crimea.  Intanto, arriva l’annuncio di una clamorosa defezione: il comandante in capo della Marina ucraina ha giurato fedeltà alle autorità filo-russe di Crimea. L’ammiraglio Denis Berezovski ha parlato in conferenza stampa presso lo stato maggiore della base della flotta russa a Sebastopoli, dichiarando la sua fedeltà “al popolo della Crimea” e impegnandosi a “difenderlo”. Berezovski era stato nominato al vertice della Marina ucraina solo venerdì scorso dal presidente ad interim Olexandre Tourtchinov. di Francis Marrash 

Le persone sensibili facciano attenzione! Immagini della feroce violenza dei soldati russi.

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