Udienza di Papa Francesco: 15 GIUGNO 2022
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Poveri ed “impoveriti” dalla “tempesta” della pandemia, indigenti, profughi e sfollati a causa della guerra in Ucraina, dove “il diretto intervento di una ‘superpotenza’” intende “imporre la sua volontà contro il principio dell’autodeterminazione dei popoli”.
È a tutti costoro che Papa Francesco dedica il Messaggio per la VI Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebra il 13 novembre. Un lungo documento nel quale il Papa stigmatizza sin dalle prime righe una delle principali cause di povertà del nostro tempo: la guerra.
Una “sciagura”, scrive, che si è affacciata all’orizzonte poco dopo che si era aperto “uno squarcio di sereno” dopo la pandemia. Una tragedia “destinata ad imporre al mondo uno scenario diverso”.
I ricatti dei potenti e la voce dell’umanità
Il conflitto in corso ormai da oltre cento giorni, afferma il Pontefice, è andato “ad aggiungersi alle guerre regionali che in questi anni stanno mietendo morte e distruzione”, ma “il quadro si presenta più complesso”.
Si ripetono scene di tragica memoria e ancora una volta i ricatti reciproci di alcuni potenti coprono la voce dell’umanità che invoca la pace.
Colpiti i deboli e indifesi
“Quanti poveri genera l’insensatezza della guerra!”, esclama Francesco. “Dovunque si volga lo sguardo, si constata come la violenza colpisca le persone indifese e più deboli. Deportazione di migliaia di persone, soprattutto bambini e bambine, per sradicarle e imporre loro un’altra identità”.
Sono milioni le donne, i bambini, gli anziani costretti a sfidare il pericolo delle bombe pur di mettersi in salvo cercando rifugio come profughi nei Paesi confinanti. Quanti poi rimangono nelle zone di conflitto, ogni giorno convivono con la paura e la mancanza di cibo, acqua, cure mediche e soprattutto degli affetti