“Esprimo la mia vicinanza in Cristo a tutti i missionari e le missionarie nel mondo, in particolare a coloro che attraversano un momento difficile: il Signore risorto, carissimi, è sempre con voi e vede la vostra generosità e i vostri sacrifici per la missione di evangelizzazione in luoghi lontani”. Così Papa Francesco si rivolge ai missionari del mondo nel suo messaggio per la 97 esima Giornata Missionaria Mondiale, che si celebrerà il prossimo 22 ottobre.
Una riflessione che parte dall’incontro dei discepoli di Emmaus con Gesù Risorto narrato nel Vangelo di Luca e che invita ad avere “cuori ardenti”, “occhi aperti” e “piedi in cammino”. “Oggi come allora”, scrive infatti il Papa, “Il Signore risorto è vicino ai suoi discepoli missionari e cammina accanto a loro, specialmente quando si sentono smarriti, scoraggiati, impauriti, di fronte al mistero dell’iniquità che li circonda e le vuole soffocare”.
Un cuore freddo non può far ardere i cuori altrui
Dopo aver ascoltato i due discepoli di Emmaus, Gesù “spiego loro in tutti le Scritture ciò che si riferiva a lui” e questo rese ardenti i loro cuori. Cristo, sottolinea il Papa, è infatti “la Parola vivente, che sola può far ardere, illuminare e trasformare il cuore”.
La conoscenza della Scrittura è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Altrimenti, che cosa si trasmette agli altri se non le proprie idee e i propri progetti? E un cuore freddo, potrà mai far ardere quello degli altri? Lasciamoci dunque sempre accompagnare dal Signore risorto che ci spiega il senso delle Scritture. Lasciamo che Egli faccia ardere il nostro cuore, ci illumini e ci trasformi, affinché possiamo annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito.