Udienza di Papa Francesco: 22 marzo 2023
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Qualsiasi persona migrante, al di là del suo status, ha un diritto che quasi mai si considera: quello a non emigrare. A non abbandonare la propria casa, la propria terra, la propria comunità. Ad accendere un faro su questo aspetto è il tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, del 24 settembre prossimo, la 109.ma della serie.
Rimanere con dignità a possibilità di migliorare
“Liberi di scegliere se migrare o restare” recita il titolo della Giornata, diffuso dal Dicastero per lo Sviluppo Umano integrale con l’esplicita “intenzione di promuovere una rinnovata riflessione su un diritto non ancora codificato a livello internazionale: il diritto a non dover emigrare, ossia – in altre parole – il diritto a poter rimanere nella propria terra”.
“Il diritto a rimanere – si legge nella nota del Dicastero – è precedente, più profondo e più ampio del diritto ad emigrare” e riguarda “la possibilità di essere partecipi del bene comune, il diritto a vivere in dignità e l’accesso allo sviluppo sostenibile”.
Si tratta, si legge ancora, di un diritto che al pari degli altri dovrebbe godere di tutela internazionale “attraverso un esercizio reale di corresponsabilità”.