R. – La Gmg è un grande evento ma vogliamo che questo sia un evento preparato. Dunque dall’evento nasce un percorso che ogni diocesi svilupperà in modo certamente singolare, ma a partire dalle indicazioni che vengono dal Servizio nazionale di pastorale giovanile. Il tema centrale di questa Gmg è quello della misericordia, ma certamente non mancheranno i riferimenti alla figura di Giovanni Paolo II, così come alla grande devozione mariana presente vicino a Cracovia, a Czestochowa, un po’ in tutta la Polonia, ma anche a tutti i temi culturali in particolare un riferimento al tema del male e del grande male di Auschwitz. Quindi, è davvero un Gmg molto ricca di contenuti, di significati che ci vedrà impegnati in questo ambito con delle iniziative di catechesi, di riflessione e di preghiera per preparare adeguatamente i giovani per questo evento così importante.
D. – Sono previsti anche dei gemellaggi con le città polacche che accoglieranno i giovani italiani?
R. – Sono previsti dei gemellaggi; tutte e dieci le diocesi lombarde proporranno dei gemellaggi in varie città della Polonia.
D. – Quella di Cracovia sarà la prima Gmg con Giovanni Paolo II canonizzato, quindi San Giovanni Paolo II, colui che ideò appunto le Giornate mondiali della gioventù. Molti ragazzi che lei accompagnerà sono ancora giovani, magari hanno ricordi sfumati di Papa Wojtyla. Ma che impronta ha lasciato nei cuori dei ragazzi questo Pontefice?
R. – Questa sarà la prima Gmg in cui i giovani non hanno conosciuto direttamente San Giovanni Paolo II, per cui sarà molto interessante portarli in una terra dove tutto parla di lui e della sua straordinaria figura; è anche la Gmg in cui invece gli educatori, probabilmente gli accompagnatori dei giovani i giovani sacerdoti le religiose, gli accompagnatori laici sono cresciuti con la figura di questo grande Santo. Per cui sarà, credo, un momento molto significativo per far scoprire ai giovani questa figura che non hanno conosciuto direttamente, ma che certamente, credo, non mancherà di parlare al cuore di ciascuno.
D. – I ragazzi lombardi, quale contributo specifico possono portare a questo incontro mondiale dei loro coetanei?
R. – La pastorale giovanile lombarda è molto vivace, per certi versi molto strutturata e certamente molto originale, basata sull’esperienza quotidiana di vita dell’oratorio. Quindi credo che noi potremmo portare certamente la nostra tradizione, che è secolare, soprattutto quella della pastorale giovanile attraverso l’oratorio, e potremmo anche promuovere degli scambi significativi proprio per la tipicità della nostra tradizione di pastorale giovanile.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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