Il cantante Enzo Mugoni guarito da una garzina bianca della mistica di Paravati…
(www.laprimapagina.it/Di Franco Vallone)
Era il lontano 1998 il gruppo di preghiera “Cuore Immacolato di Maria – Rifugio delle Anime” di Sassari parte dalla Sardegna per raggiungere la Calabria, tutti assieme verso Paravati, i luoghi della mistica Natuzza Evolo.
A bordo dell’aereo, assieme alle coordinatrici del gruppo, Rita Scalas e Alessia Lubinu, ci sono tanti fedeli e tra questi c’è Enzo Mugoni, un giovane cantante, bravo imitatore di Adriano Celentano
, tanto da essere definito già allora il “Piccolo Celentano”.Mugoni era stato colpito e segnato da poco da un brutto male, oggi ricorda quel viaggio della speranza, quella notte, la partenza dalla Sardegna, in aereo fino a Reggio Calabria e poi il breve tragitto in pullman, l’arrivo del gruppo a Paravati e subito dopo l’incontro privato in chiesa con Natuzza con quel dedicato personale “Pregherò per te” ormai scolpito nella sua memoria, ma ricorda ancor di più un particolare scambio di sguardi, con la stessa Natuzza, con occhi strapieni di una comunicazione silente e profondissima, piena di contenuti.
“Mi guardava intensamente come se ci conoscessimo da una vita – racconta Mugoni – ho dialogato con lei in silenzio per infiniti minuti, Natuzza ha parlato con me senza parlare, poi subito dopo è arrivata in me, improvvisa, una strana inedita sensazione di grande serenità interiore che mi ha aiutato a superare le “avversità” della vita
”.La stessa sera, casualmente, o forse non casualmente, si creano le condizioni per un concerto sul palco allestito in piazza per lo spettacolo in onore di Natuzza. Enzo Mugoni si ritrova nel suo abitat professionale dove si esibisce e si fa apprezzare dal numeroso pubblico presente a Paravati per l’annuale evento, proprio sul palco Mugoni incontra anche il figlio e la nipotina di Natuzza, imita Celentano, presenta un repertorio di canzoni e offre alla platea uno show nel complesso esilarante, un successo.
Mugoni ritorna in Sardegna, durante un concerto gli viene consegnata dalla sua amica Rita Scalas una garzina bianca donata da Natuzza Evolo, lui la tiene sempre con se, la applica sul suo corpo malato, e grazie alla preghiera, il grave problema di salute si risolve, il male va via. Guarisce!
Da allora una grande fede, tanta devozione e vicinanza a Natuzza e Padre Pio…
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