San Massimiliano Maria Kolbe, al secolo Raimondo Kolbe, nasceva l’8 Gennaio 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia. È stato un sacerdote, mistico e martire polacco.
Fu quel famoso frate francescano conventuale che si offrì al posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz. Morirà ad Auschwitz, appunto, il 14 Agosto 1941.
L’insegnamento di san Massimiliano Maria Kolbe è stato recepito e continuato nella Chiesa anzitutto dalla Milizia dell’Immacolata, che nell’80° anniversario di fondazione, il 16 ottobre 1997, è stata riconosciuta associazione pubblica internazionale di fedeli.
Oggi, a cent’anni dai suoi inizi, è presente nei cinque continenti, in 46 paesi, con 27 Centri Nazionali e numerose Sedi. Il totale dei membri iscritti si aggira sui quattro milioni. Anche il Cavaliere dell’immacolata è diffuso in più lingue e in tutto il mondo. Anche le due Città dell’Immacolata in Polonia e in Giappone sono ancora operative.
Inoltre un suo confratello, padre Luigi Faccenda, ricevette l’impegno di occuparsi della MI a Bologna,dopo la seconda guerra mondiale. Dopo aver riconosciuto che alcune ragazze iscritte intendevano vivere la consacrazione a Dio seguendo la spiritualità mariana e missionaria propria del Santo, fondò l’11 ottobre 1954 l’Istituto Secolare Missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe, che ha ottenuto l’approvazione pontificia il 25 marzo 1992.
Infine, negli anni successivi al Concilio Vaticano II, padre Stefano Maria Manelli ha dato l’avvio ai Francescani dell’Immacolata, approvati a livello pontificio nel 1990.
Questa famiglia religiosa, che comprende frati, suore e laici, riconosce in padre Kolbe un modello per la propria azione evangelizzatrice al servizio della Vergine Maria.
LEGGI: Le frasi più belle e profonde, che devi conoscere, di San Massimiliano Kolbe
– Preghiamo bene, preghiamo molto, sia con le labbra che con il pensiero e sperimenteremo in noi stessi come l’Immacolata prenderà sempre più possesso della nostra anima, come la nostra appartenenza a Lei si approfondirà sempre più sotto ogni aspetto, come le nostre colpe svaniranno e i nostri difetti si indeboliranno, come soavemente e potentemente ci avvicineremo sempre più a Dio.
– Se Dio ci chiede qualcosa, sicuramente ci colma pure di energie, affinché possiamo attuare la Sua Volontà, a condizione che noi, da parte nostra, non trascuriamo di fare ciò che dipende da noi.
– Soffrire per amore, nutre l’amore. Cercare di evitare le croci, le mortificazioni e le sofferenze non porta alla felicità.
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