Un figlio con disabilità grave e il sogno di una casa: appello di una mamma

Cristian ha una disabilità molto grave e comunica con gli occhi. La famiglia è in attesa di una casa di edilizia popolare da 15 anni e, ora che il padre è rimasto senza lavoro, pagare l’affitto è sempre più difficile. Appello alle istituzioni: “Siamo tanto stanchi e scoraggiati”.

Mariella Lo Bello da 15 anni aspetta una casa per il suo figlio Cristian che ha una disabilità molto grave. A nulla sono serviti gli incontri con l’assessore e con i funzionari dei servizi sociale, avvenuti nell’ultimo periodo. Cristian ha 19 anni e si esprime soltanto con lo sguardo. E’ nato, infatti, con una patologia psico-motoria che lo costringe su una sedia a rotelle da sempre. Può muovere pochissime parti del suo corpo e si nutre attraverso un sondino. Ma con gli occhi manifesta tutte le emozioni: sorride, si arrabbia, piange. Il padre, tinteggiatore con 30 anni di contributi, è rimasto disoccupato.

“Mi sento ormai da molti anni presa in giro – si sfoga la mamma di Cristian – perchéchiediamo aiuto senza essere ascoltati. Mi trovo da 15 anni in graduatoria per aspettare una casa che non so se mai arriverà. Ero con la categoria protetta al 17° posto con la riserva e hanno consegnato 14 alloggi fino al 2010, non a me. Adesso con l’approvazione di una nuova delibera dovremmo avere una casa. Ma quando?” “Abbiamo chiesto un incontro con il sindaco Leoluca Orlando che non è mai avvenuto – continua -.Intanto le condizioni di mio figlio sono peggiorate: si alimenta con un macchinario ed è pure tracheotomizzato, non cammina, non parla però capisce tutto, perché parla con gli occhi. Mio figlio prende farmaci salvavita”.

“Noi non riusciamo a gestire più la situazione da quando mio marito è rimasto pure senza lavoro. Paghiamo l’affitto con i soldi della pensione di Cristian. Per lui prendo 780 euro al mese e pago 500 euro al mese per due stanze, oltre il condominio. Abbiamo scritto anche al Presidente della Repubblica Mattarella – continua la signora Mariella -. Non vi nascondo che eravamo convinti che il problema si potesse risolvere invece non riusciamo a trovare le persone giuste che ci possano aiutare per avere una casa per il mio angelo meraviglioso, Cristian. Siamo stati sempre molto corretti in tutto e non abbiamo mai voluto scavalcare nessuno, ma siamo tanto stanchi e scoraggiati.

A parlare è solo il cuore di una mamma disperata che non sa più a chi chiedere aiuto. Io non riesco più a pagare l’affitto e con i problemi di mio figlio Cristian non posso andare a finire in mezzo a una strada perché è un ragazzo che ha bisogno si assistenza H24.Dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci aiutano e che hanno cercato finora di non lasciarci sole. Aspettiamo ancora che il comune faccia la sua parte”.




La famiglia Lo Bello insieme a altre famiglie con disabili gravi è tra quelle che dovrebbero per legge adesso avere una casa in misura prioritaria secondo quanto prevede una delibera di modifica del regolamento comunale relativa all’assegnazione delle case per le famiglie in povertà e disabilità. Una svolta importante sembrava fosse arrivata per quelle famiglie che, oltre allo stato di indigenza, hanno un familiare con disabilità grave. Dopo oltre quattro mesi da quando, infatti, era stato emesso il provvedimento della giunta, è stata approvata in consiglio comunale la delibera che prevede una quota del 25% riservata nell’assegnazione dei beni confiscati per questi nuclei familiari. 

Gli immobili saranno così distribuiti: il 50% risponderà alla graduatoria dell’emergenza abitativa, il 25% andrà ai nuclei familiari con disabili gravi. Le unità abitative prive di barriere architettoniche saranno destinate a questi casi in via prioritaria. A questo proposito, durante la seduta è stato approvato un sub-emendamento che dà mandato agli uffici, in caso di presenza di barriere architettoniche, di individuare altri appartamenti simili e di considerare la possibilità di chiedere a coloro che hanno già avuto assegnato un immobile, di scambiarlo con quello individuato in precedenza. Il restante 25% delle abitazioni disponibili sarà riservato ai nuclei familiari che, avendo avuto assegnato in precedenza una casa, devono abbandonarla in forza dell’emanazione di provvedimenti giudiziari di rilascio a carico dell’amministrazione comunale. Per il momento le famiglie aspettano e l‘unica speranza sembra essere soltanto la preparazione di una nuova graduatoria per l’emergenza abitativa che dovrebbe essere pubblicata tra giugno e luglio.



Redazione Papaboys (Fonte www.redattoresociale.it/set)

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