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Un filo di speranza per il piccolo Gabry Little Hero, il padre annuncia: “Via alle procedure per il trapianto”

Un filo di speranza per il piccolo Gabry Little Hero, il padre annuncia: “Via alle procedure per il trapianto”

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Gabry ha due anni, è affetto da una malattia genetica rarissima la Sifd (anemia sideroblastica con immunodeficienza delle cellule B). Ma adesso la famiglia del piccolo, per tutti Gabry Little Hero, potrà guarire: tutto è pronto infatti per far scattare la procedura per il trapianto di midollo da parte del suo gemello genetico. L’annuncio lo ha dato il papà, Cristiano Costanzo, in un post sulla pagina Facebook dedicata al figlio. 

Sifd, venti casi al mondo -. La malattia causa al piccolo febbri periodiche e ritardo dello sviluppo. Sono venti i casi registrati nel mondo di questo terribile male e quello di Gabriele è l’unico in Italia. Una volta trovato il suo gemello genetico, inizialmente era stato chiesto un rinvio. E così, quando sembrava che Gabriele fosse a un passo dal trapianto, tutto era stato rimandato. Adesso però è il suo momento. “Questa volta niente rinvii, niente ritardi – scrive il papà -. Adesso comincia la salita, il percorso più duro”. 

Gabry e la mamma isolati in un ambiente sterile – Il piccolo dovrà avviare un cammino di “ricondizionamento”. Gli saranno somministrati farmaci chemioterapici che azzerano i l suo midollo. Gabriele e la sua mamma, Mena, vivranno per un certo periodo isolati, in un ambiente sterile. Il papà racconta che “ora Gabriele sarà sottoposto ad alcuni controlli e poi inizierà l’iter. E’ una battaglia molto grande, ma siamo pronti. La mamma trascorrerà con lui la maggior parte del tempo”. Intanto il papà starà con Benedetta, la gemellina di Gabriele.


Il papà: “Gabry, adesso tocca a te” – “Ti abbiamo preparato la strada, sei pronto fisicamente, abbiamo curato il tuo spirito, abbiamo scelto uno dei migliori team di esperti, abbiamo cercato il miglior alleato possibile compatibile con te – racconta ancora papà Cristiano via social -. È il momento giusto per farlo. Adesso tocca a te. Devi rispondere al meglio alle terapie, devi continuare a mangiare, devi usare tutte le tue energie, fino all’ultimo. Ti stiamo chiedendo tantissimo piccolo eroe, ma non potevamo fare diversamente”.

Verso una vita normale – Ciò che vogliono i suoi genitori è garantire al piccolo un futuro “normalmente straordinario, lontano dagli ospedali, dalle medicine, dai dolori e dalle stesse sofferenze che hai patito finora pur mantenendo sempre il tuo sorriso”. “Siamo stati fortunati – aggiunge il papà – abbiamo trovato il tipo giusto”. La paura non manca di fronte a questa nuova sfida che tutta la famiglia deve affrontare. Una paura simile a quando “il professore chiamava per interrogare ed ero impreparato”. E per quanto avessero “studiato, un genitore non può mai essere pronto a tutto questo”.

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