Era molto conosciuto soprattutto per il suo ministero di esorcista esercitato per lunghi anni al santuario della Scala Santa in Roma…
Il Servo di Dio Candido dell’Immacolata, al secolo Eraldo Amantini (Bagnolo di Santa Fiora, Grosseto, 31 gennaio 1914; † Roma, 22 settembre 1992) è stato un Presbitero, esorcista passionista italiano. Molto conosciuto soprattutto per il suo ministero di esorcista esercitato per lunghi anni al santuario della Scala Santa in Roma. Servo di Dio. Era molto versato nello studio della Sacra Scrittura e della teologia morale. Conseguì la licenza in teologia e in Sacra Scrittura nel Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 1941. Ha pubblicato un volume Il mistero di Maria…
L’uomo dei nostri tempi è immerso – lo sappiamo – in un mondo profondamente laicizzato, rischiando di divenire – così – preda facile di un ateismo pratico e di un materialismo preoccupato fino all’ossessione del benessere materiale senza alcun riferimento ai valori spirituali. L’Amantini lo aveva inteso bene, da profeta qual’ era, e ha fatto di tutto affinché tornasse a germogliare in tanti cuori il desiderio del Regno di Dio.
Aveva compreso che la violazione del sacro è un’altra delle minacce oscure che attendono chi si inoltra nei territori sconosciuti ma eccitanti della scoperta; che la rivelazione di ciò che non appartiene alla nostra cultura spesso è misteriosa e rischiosa.
In questa nostra società, giorno dopo giorno, assistiamo ad una diminuzione della fede, e ad un aumento delle domande di quanti, e sono veramente numerose, chiedono aiuto per sconfiggere le (presunte) vessazioni o possessioni del demonio.
Il Dott. Valter Cascioli, psichiatra e portavoce dell’Associazione Internazionale Esorcisti ha affermato che: “Le richieste sono aumentate in maniera significativa”. Sono sempre più, a tal proposito, coloro che si rivolgono a pratiche esoteriche o occulte.
Anche tra credenti: eppure la Scrittura parla abbastanza chiaramente: «Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né chi usa incantesimi, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno » (Deut., 18 – 10,12a).
Spesso quanti si avvicinano a queste pratiche hanno l’impressione di avere il mondo ai loro piedi, ma poi si ritrovano improvvisamente sole, con un pugno di mosche nella mano e profondamente ferite. Il demonio c’è e lotta contro di noi. Troppo spesso attraverso itinerari subdoli o ammantati di fascino, a volte in modo violento, angoscioso e drammatico. Il male infatti «si rende – come ha osservato il cardinale Mauro Piacenza – particolarmente visibile e, perciò, identificabile nel ministero del sacerdote esorcista, quando, specialmente nel caso della possessione, il demonio, manifestandosi, mostra la propria deliberata ed intrattabile volontà di uccidere e possedere, di ingannare ed usurpare, di umiliare ed offendere».
«Satana fa come gli spacciatori a Scampìa: pur di impossessarsi del cliente, la droga all’inizio la offre gratis», affermava – in un’intervista del giugno 2011 – p. Pasquale Puca, gesuita ed esorcista dell’Arcidiocesi di Napoli. A questo spaccio di male, di odio e di violenza la preghiera dell’Amantini fu (ed è) senza ombra di dubbio un grande rimedio, un argine forte che impedì all’uomo di abituarsi al male, e soprattutto alla violenza – la quale nutre il male, lo fa crescere fino alla negazione dell’altro, degli altri. Padre Candido sapeva ben discernere, non solo i diversi casi di possessione, attingendo da quanto riportato nel Rito degli esorcismi e cioè: parlare correntemente lingue sconosciute o capire chi le parla; conoscere fatti distanti o nascosti; dimostrare di avere delle forze superiori all’età e alla naturale condizione della persona. Primo fra tutti, certamente, il segno di una prepotente e profonda avversione al sacro.
Il nuovo Rito degli esorcismi riporta, infatti, al n. 16 delle Premesse Generali, quanto segue: «Occorre perciò fare attenzione anche ad altri segni, soprattutto di ordine morale e spirituale, che rivelano, sotto forma diversa, l’intervento diabolico. Possono essere una forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Gesù, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle realtà sacre, soprattutto ai sacramenti, alle immagini sacre».
Tuttavia, anche davanti a certe manifestazioni, Padre Candido valutò sempre con estrema cautela e prudenza ogni caso.
Alle volte queste manifestazioni si associarono a cose che sono assolutamente ed umanamente da escludere nelle capacità di quella determinata persona o nelle espressioni della sua personalità. Questo episodio che riporto di seguito può aiutarci a comprendere meglio quanto scritto fino ad ora: Un giorno [P. Candido] stava esorcizzando una robusta donna, solita ad infuriarsi. Era presente anche uno psichiatra.
A un certo punto la donna si sollevò dalla sedia e girò su se stessa, come fanno i discoboli per prendere forza al lancio del disco, e sferrò con tutte le sue forze un pugno che colpi l’esorcista alla tempia destra. Il rumore del colpo rintronò nell’ampia sagrestia; il medico accorse preoccupatissimo. Ma P. Candido proseguì imperterrito il suo esorcismo, col volto sorridente, come era suo solito. Alla fine disse che aveva sentito come se un guanto di velluto gli avesse sfiorato la tempia. Evidentemente era stato protetto dal Cielo e, non esito a dirlo, in modo straordinario. Lo stesso Amantini scriveva nella prefazione al libro Un esorcista racconta del Padre Amorth, suo discepolo: «Se però Iddio permette che alcuni sperimentino delle vessazioni diaboliche, li ha tuttavia provveduti di potenti aiuti di vario genere. Egli ha munito la Chiesa di poteri sacramentali assai efficaci per questo bisogno. Ma anche, contro questa nefanda attività di Satana, Dio ha eletto come antidoto permanente la Vergine Santissima, per quell’inimicizia che egli sancì fin dall’inizio fra i due avversi».
Aveva fatto diretta esperienza, infatti, del potere encomiabile di intercessione nella lotta contro il demonio conferito alla Maria SS.ma, innanzitutto in forza della sua immacolatezza, come lo stesso Padre Candido riporta nel suo trattato di mariologia Il mistero di Maria; forza, questa, che comporta una pienissima vittoria su Satana, in quanto Maria non è mai stata toccata dagli artigli del demonio! Ella è la Donna che personalmente schiaccia la testa al serpente. Una vita senza Cristo è come una tomba dove dimorare nella peggiore delle schiavitù. Una vita senza Cristo è perennemente in preda di una forza violenta che lega l’uomo e lo rende schiavo.
Ieri come oggi si cerca di addomesticare il male, dimenticando il suo autore e rendendosene così ancor più schiavi: «La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2011).
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Il nostro mondo virtuale ha ingoiato il reale. Nessuno riesce più a ammaestrare il male, che, sempre, si rivolge contro chi lo procura, perché il male è sempre masochistico. Padre Gabriele Amorth ricorda, ancora, un episodio: Un giorno un sacerdote aiutava P. Candido. Veniva esorcizzato un giovanotto a cui, a un certo punto, presero fuoco le vesti. Nulla di grave, solo una lieve bruciatura a una spalla. La madre disse poi che anche la maglietta contro pelle era bruciata, ma senza danni per il giovane. Durante l’ustione si sprigionò un acre odore di zolfo e il demonio si rivolse al sacerdote aiutante, promettendogli che l’avrebbe pagata cara. Qualche giorno dopo quel sacerdote, di sera, ritornava in macchina da Napoli a Roma. Si vedeva affiancato da luci laterali, che non capiva cosa fossero, per cui pensò di fermarsi a una stazione di servizio. Mentre vi stava arrivando, la macchina prese fuoco. Il sacerdote riuscì a fermarsi, a togliere le chiavi e a scappare. Accorsero alcuni autisti che gridavano: “C’è qualcuno dentro! Si vede qualcuno!”. Quel sacerdote invano assicurava di essere solo. Ad un tratto dall’auto in fiamme si sentì che il motore veniva messo in moto e la macchina incominciò ad avanzare lentamente, come una palla di fuoco, verso le pompe di benzina. Al tempo stesso si fece sentire nell’aria un acre odore di zolfo. Il sacerdote riconobbe lo stesso odore riscontrato durante l’esorcismo e si mise a pregare. Subito l’auto si arrestò, ma continuò a bruciare fino alla totale distruzione.
Padre Candido da uomo lungimirante quale era ci avrebbe, certamente, suggerito di fare attenzione a pratiche che oggi dilagano soprattutto tra i giovani e non solo; pratiche come: channeling, tavolette ouija, spiritismo, “maestri illuminati”, amici spirituali invisibili, culto degli angeli (gli angeli di Dio non si lasciano adorare né invocare, anzi il loro culto è vietato, cfr. Col. 2,18), scrittura automatica, sedute spiritiche, bicchierino, telepatia, yoga, reiki e altre pratiche derivanti dalle religioni orientali, radioestesia, meditazione, ipnosi, magnetismo, dinamismo dei gruppi, medicine alternative del New Age; la lista è molto lunga. Meglio non scherzare col fuoco!
di Andrea Maniglia
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