Tra le tante storie di vittime, quelle di una famiglia di 4 persone di Accumoli – mamma, papà e due bambini piccoli – che per ore i soccorritori hanno tentato di salvare. Già nelle prime ore della mattinata il fotografo Emiliano Grillotti aveva descritto il lavoro frenetico di almeno 15 persone che stavano scavando a mani nude per tirarli fuori: “Si sentono le urla della mamma e di uno dei bimbi” aveva detto. Purtroppo quando sono stati raggiunti erano già tutti morti. La loro casa avrebbe retto al terremoto perché era strutturata per resistere alle scosse ma è stata travolta dal campanile, ristrutturato di recente, crollato sulla loro abitazione. A lieto fine invece il caso di una bambina estratta viva dai vigili del fuoco ad Arquata del Tronto, dopo oltre 17 ore dal sisma.
E’ stata estratta ancora viva la bimba di circa 10 anni rimasta intrappolata sotto le macerie per circa 15 ore, mentre la sorella della piccola non ce l’avrebbe fatta. Lo si apprende dalle forze dell’ordine.
La gravità della situazione è confermata anche dal responsabile della Croce Rossa locale: c’è un ponte pericolante – ha raccontato – quello di Tre occhi, che ha costretto a entrare nel paese solo a piedi rallentando così i soccorsi e lasciando senza assistenza i comuni colpiti per diverse ore. Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, circa 300 scosse, quelle più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5,4 alle 4.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia. Un’altra fortissima scossa si è sentita alle 4.34, più lunga, di entità 5,4. L’ultima di un certo rilievo poco prima delle 14 ad Arquata di magnitudo 4,9. Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia.
LA SITUAZIONE IN GENERALE
L’Italia piange ancora una volta, scossa e dilaniata da un altro terribile terremoto che ha colpito il cuore del Paese. Nella notte un forte sisma di magnitudo 6,0 ha devastato l’area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, provocando morti e feriti. “Sono almeno 120 le vite spezzate”, ha detto in serata il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Parlando anche di 368 feriti e malati portati via da Amatrice e Accumoli con elicotteri ed eliambulanze.
La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino ha buttato giù dal letto migliaia di persone, sentita molto forte da Rimini fino a Napoli. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, nel Lazio – paese equidistante da Amatrice e Norcia – a soli 4 chilometri di profondità. E proprio ad Accumoli e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi: il centro di Amatrice è polverizzato, Accumoli è stato cancellato. “Il paese non c’è più. Sotto le macerie ci sono decine di persone”: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Che in serata parla di 64 morti nel suo Comune e 11 ad Accumoli più un centinaio di dispersi. E poi c’è il dramma dello storico hotel Roma, sotto le cui macerie sarebbero rimaste uccise almeno due persone. Ma, secondo il sindaco, al momento della scossa di terremoto ci sarebbero stati almeno 70 ospiti.
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di Redazione Papaboys (Fonti: Repubblica / Ansa)
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