Quando sono i giovani stessi ad organizzare degli incontri e dei momenti di spiritualità per i propri coetanei, allora non si deve esitare, si deve dare spazio e possibilità, anche nelle piccole cose. Perché sono e saranno sempre i giovani a mantenere quel ‘filo vitale’ dello Spirito che permette alla Chiesa di continuare a parlare alla società di oggi.
La Chiesa in questa epoca – al di là delle Giornate Mondiali della Gioventù – fa per i giovani il ‘minimo sindacale’ – è brutto ammetterlo – ma non ci sono progetti e dinamiche da sostenere e breve – medio termine, salvo inversioni di tendenza. E quindi ogni comunità diocesana, o locale, si inventa in base a dove il ‘soffio’ arriva.
E’ il caso di questo gruppo di giovani che promuovono una simpatica iniziativa, nei giorni del 10 e 11 dicembre al Sacro Monte di Varallo. Sarà presente anche il responsabile dell’Associazione Papaboys.
Abbiamo raggiunto Silvio, che coordina l’iniziativa, e ce la spiega così.
Chi organizza questa iniziativa?
Un gruppo di giovani amici.
Quali sono gli obbiettivi e chi parteciperà?
Trovarci con altri giovani attratti come noi dal messaggio cristiano per vivere assieme un’esperienza di fraternità, formazione, gioco e preghiera in quel luogo un po’ unico che è il Sacro Monte di Varallo (un piccolo assaggio del posto in questo video di 3 minuti).
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Sacro Monte di Varallo UNESCO from Marco Brentazzoli on Vimeo.
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Quali altre esperienze sono state fatte simili nei mesi/anni precedenti?
Ad aprile, maggio e ottobre scorsi abbiamo già vissuto dei week-end simili a questo: si è parlato di educazione con un medico padre di 9 figli, un sacerdote ci ha affascinato descrivendo la Sindone e il mantello della Madonna di Guadalupe, alcuni giovani ci hanno raccontato la storia di don Bosco e Baden Powell, poi ci siamo divertiti giocando a calcio e pallavolo, siano andati in gita in montagna con Messa in vetta, le ragazze hanno cucinato tante cose buone, abbiamo visto assieme la finale di Champions…
Come mai un giovane che non vi conosce dovrebbe partecipare?
Bella domanda… non sapendo bene come rispondere abbiamo pensato: facciamo parlare i 5 sensi: un giovane potrebbe partecipare… per respirare aria di montagna, per vedere un bel posto, per sentire voci nuove, per gustare il buon cibo preparato dalle ragazze, per toccare con mano la gioia di un momento semplice… e soprattutto, quanto al sesto senso, perché c’è il modo di incontrare Gesù nel momento dedicato all’Adorazione Eucaristica!
C’è un giovane che ora legge queste tue dichiarazioni: fagli un invito diretto in 10 parole!
In sole dieci parole possiamo dirti questo: TI ASPETTIAMO! (mannaggianemancauna)
La locandina dell’iniziativa
a cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys