CITTA’ DEL VATICANO – Questa mattina, il segretario di Stato, mons. Pietro Parolin, e il segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti, hanno ricevuto una delegazione del governo siriano composta dal ministro di Stato Joseph Sweid, accompagnato da Hussam Eddin Aala, vice ministro direttore per l’Europa presso il Ministero degli Esteri, già ambasciatore presso la Santa Sede. E’ quanto riferisce in una dichiarazione il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. La delegazione ha portato un messaggio del presidente Assad per il Santo Padre e ha illustrato la posizione del governo.
La guerra in Siria non si può scongiurare perchè – purtroppo – c’è già e non si tratta di evitarla, ma di fermarla. È una guerra civile trasformata, nell’indifferenza complice delle Nazioni Unite e dei suoi organi, in un conflitto regionale, in un tragico “derby” islamico nel cui campo sono entrati molti giocatori stranieri (Hezbollah a favore del regime di Bashar al-Assad e Al Qa’ida contro, tanto per fare un esempio).
L’uso delle armi chimiche, lo scorso 21 agosto, è stato – almeno per il governo Usa – il segno che si era oltrepassato il limite, quella stessa “linea rossa” che il presidente Obama aveva fissato. C’erano già state e ci sono ancora decine di migliaia di morti e milioni di profughi. Il bilancio è quello drammatico di una carneficina enorme e continua. Avvenuta nella pressoché indifferenza dei ‘Grandi’ del pianeta.
Il messaggio di Assad per il Papa sarà un impegno per evitare tanti morti, anche tra i bambini della Siria? Gli osservatori internazionali, ma anche tutti gli uomini di buona volontà si augurano proprio che sia così.