La settima edizione della campagna “Aggiungi un pasto a tavola” della Comunità fondata da don Oreste Benzi. Il 26 e 27 settembre, in tutta Italia e in altri 10 Paesi
Trent’anni fa, nel 1985, la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi nel 1968, compiva la sua prima missione in Zambia, insediando una Casa Famiglia e un gruppo di volontari che da allora non ha mai lasciato il Paese africano. Oggi, 1985, la Comunità, adesso presente e attiva in 35 Paesi, ripropone i principi del fondatore (” Condividere è poter dire all’altro: non sei più solo a portare la croce. La tua croce è la mia”) con un’altra missione, una vera incursione nella vita quotidiana dei poveri: “Aggiungi un Pasto a Tavola”, iniziativa giunta alla settima edizione che si svolgerà in 400 città italiane e in 10 Paesi: Svizzera, Germania, Olanda, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Russia, Bolivia e Cile.
L’elemento che contraddistingue la Papa Giovanni, anche in questa iniziativa, è la condivisione diretta di vita. I membri e i volontari aprono le porte della propria casa e condividono la quotidianità con i più poveri, i più deboli, accogliendoli come fratelli, sorelle, figli, membri di una stessa famiglia, nella dimensione più concreta della condivisione di vita. Lotta alla fame nel mondo, dunque? Sì, piatto dopo piatto, salvando un fratello e una sorella per volta. “Mio fratello non siede alla mensa dei poveri, ma alla mia stessa tavola. E se non c’è abbastanza cibo per entrambi, dividiamo quel poco che c’è” sottolinea Giovanni Ramonda
, Responsabile Generale della Papa Giovanni. “Vedere nel povero e nell’emarginato un nostro fratello, che non ha nessuna colpa della sua condizione ma è vittima di un’ingiustizia, deve essere un imperativo per tutti noi. Nessuno lascerebbe un fratello da solo”.
Salvare i fratelli dalla povertà e dalle ingiustizie, garantendo almeno un pasto al giorno alle oltre 41.000 persone che quotidianamente siedono alla tavola della Papa Giovanni nelle 500 case e realtà di accoglienza in Italia e nel mondo, sarà possibil
Il 26 e 27 settembre, quindi, sarà possibile garantire almeno un pasto al giorno alle 41 mila persone che ogni giorno siedono alla tavola delle 500 case di accoglienza che la Comunità ha organizzato in Italia e nel mondo. Per farlo, un gesto semplice semplice: basterà lasciare un’offerta alla “postazione” più vicina (per trovarla, consultare il sito www.unpastoalgiorno.org). In cambio della donazione i volontari consegneranno una confezione di pasta, donata anche quest’anno dal pastificio Divella, partner dell’iniziativa. La pasta non è una scelta casuale: ricevuta la confezione si potrà scegliere di lasciarla ai volontari della Comunità. In questo modo verrà immediatamente destinata ad associazioni italiane vicine a chi è in disagio, alle mense per i poveri o inserito nei pacchi alimentari destinati alle famiglie in difficoltà.
Fonte: Famiglia Cristiana
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