La prima virtù di cui ha bisogno l’anima che tende alla perfezione è la carità. In tutte le cose naturali il primo moto di esse, la prima inclinazione, il primo impeto è quello di tendere, è quello di andare al centro: èdessa una legge fisica; lo stesso parimenti avviene nelle cose soprannaturali: il primo moto del nostro cuore è quello di andare a Dio, che altro non è se non amare il suo proprio e vero bene.
A buona ragione la carità vien detta dalla sacra Scrittura vincolo di perfezione.
La carità ha per sorelle germane il gaudio e la pace. Il gaudio nasce dal godimento di possedere ciò che si ama. Ora dal momento che l’anima conosce Dio, èspinta naturalmente ad amarlo; se l’anima segue questo suo impulso naturale, che viene eccitato dallo Spirito Santo, ella già ama il supremo Bene. Eccovi che quest’anima fortunata è già in possesso della bella virtù della carità. Ora amando Iddio, ella già è sicura che è in possesso di lui poiché qui non avviene, come suole purtroppo avvenire a chi ama il danaro, gli onori, la sanità che non sempre ha quello che ama; chi ama Dio l’ha subito.
Non è questo un parto della mia mente, è la sacra Scrittura che ce lo dice: «Chi sta nella carità, egli vive in Dio e Dio vive in lui». Che cosa vuol dirci questo passo scnitturale: «Chi sta nella carità, egli vive in Dio e Dio vive in lui»? Non denota forse che come l’anima votata a Dio, mediante la carità, ella è tutta di Dio, così Dio per comunicazione è tutto dell’anima?
San Pio