A noi piace Steve Jobs quando dice “siate pazzi” però ci piace quando siamo seduti tra i guanciali di casa nostra nella normalità della vita. Quando la follia non ci distrae dal senso del quotidiano passare di ore intrecciato ai fatti della vita mia e di chi mi è caro. Dieci milioni di clic non sono per una chewing-gum ma per la ricchezza che c’è nei giorni vissuti della mia storia quotidiana. La follia di Sarah e Juan non è quella dei colpi di genio ma quella del quotidiano ripetersi di tante storie personali. Storie di incontri. Storie di scontri e d’incomprensioni. Storie di gioie e di fatiche. Storie di baci. Tanti baci. Storie di passeggiate. Tanti passi insieme. Storie di arrivi e partenze. Storie di due ragazzi.
Liceo. Università. Primo lavoro. Primo distacco. Prima dichiarazione ufficiale.
Nel filmato della pubblicità si vede la necessità che hanno la nostra vita, i nostri amori, di avere un segno e di lasciare un segno. Ecco il segreto di questo filmato. Lascia un segno sulla pelle: Juan e Sarah escono e si baciano, vanno ad un ballo e si baciano, passeggiano e si baciano, si salutano e si baciano, partono tornano e si baciano, discutono e si baciano, progettano la vita insieme e si baciano. Si baciano perché si amano e così dimostrano che non tutti i baci sono sesso, perché non tutto l’amore è sesso. Ma invece tutto l’amore è la tenerezza di un bacio, di una carezza, di un sorriso. Questo video dell’Extragum riempie di folle amore il nostro quotidiano, senza far vedere sesso, follia, violenza, straordinarietà. E lo fa perché dà importanza al segno. Quante volte ci chiediamo il perché la gente voglia un tatuaggio sulla pelle, e non capiamo. Qui c’è la risposta senza dirla. È il segno. Il segno del bacio e il segno sulla carta. Quella della cartina delle gomme che in dieci anni si sono offerti l’un l’altro. Una gomma, un dono, un bacio, un sorriso, una lacrima. Questo video è follemente pieno di segni, nulla di virtuale, fateci caso. Mancano sms, wapp, selfie e foto. Solo baci e pezzetti di carta da attaccare al muro.
Abbiamo un corpo che ha bisogno di segni perché la nostra vita è una storia. Non viviamo di colpi di genio ma di un passaggio continuo di mano in mano di segni: baci, sguardi, cartine di gomme, sorrisi. Quello che ognuno di noi sa e che solo io e chi amo sa di me.
Un ragazzo e una ragazza, tanti baci e milioni di visualizzazioni: una follia. La nostra vita cioè. Folle.
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da IlSussidiario.net
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