Don Maurizio Patriciello ricorda Don Marco Marigliano: “La sera prima del suo ingresso in Paradiso sono andato a fargli visita. Era sereno. La morfina riusciva a tenere a bada il dolore”.
“Don Marco, sabato pomeriggio, vigilia del Corpus Domini, è volato in cielo. Ci teneva tanto a celebrare il decimo anniversario della sua ordinazione. Mancava giusto un mese. Il Signore ha decretato diversamente”: così Don Patricello sull’Avvenire ricordando la perdita del giovane religioso.
“La diocesi di Aversa, la parrocchia che era stata affidata a don Marco e che ha tanto amato, amici e familiari: tutti non hanno smesso di bussare alla porta del cuore di Gesù da quando arrivò la terribile notizia: don Marco malato di cancro. Quella porta, però, è rimasta chiusa. Perché? I misteri di Dio li conosce Lui. A noi basta sapere che tutto «concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono chiamati secondo il suo disegno». Tutto viene permesso per la nostra salvezza. Noi cristiani abbiamo la grazia di «sperare contro speranza». Don Marco non aveva ancora 36 anni. Un prete brillante, preparato, intelligente, colto. Sapeva suonare e cantare. I giovani lo amavano. Era per loro il parroco e l’amico; il confidente e il maestro. Per loro scriveva le sue canzoni nelle quali Cristo era sempre al centro. Ha sofferto tanto, Marco. Un giorno mi ha detto. «Sai, padre, anche tu hai avuto una piccola parte nella mia vocazione». Davvero? E quale? Aiutami a ricordare. E lui, sorridendo, è andato a rovistare nella selva dei suoi ricordi: «Eravamo in sagrestia. Tu venisti a confessare nella nostra parrocchia. Io ero un chierichetto. Alla fine della confessione mi hai detto: ‘Piccirì, vuoi farti prete?’». E ha sorriso. Davvero, Marco? Che gioia mi dai, gli ho risposto. Possibile? Possibile che una semplice frase gettata così alla buona possa entrare nel cuore di un ragazzino e ritornare alla memoria sul letto di morte? Quanta responsabilità abbiamo nei confronti delle persone che il Signore mette sul nostro cammino”.
Patriciello ricorda Don Marco Marigliano
„”La sera prima del suo ingresso in Paradiso – ricorda Don Patriciello – sono andato a fargli visita. In camera con lui c’erano il nostro vescovo Angelo Spinillo, due sacerdoti e i suoi stupendi genitori. Era sereno. La morfina riusciva a tenere a bada il dolore. Era contento: papa Francesco gli aveva telefonato qualche giorno prima. Davvero, Marco? E che ti ha detto? Come si è presentato? «Mi ha detto: ‘pronto? Sono Bergoglio’. Ma io ero un po’ assonnato. Mi ha promesso la sua preghiera ma anche mi ha chiesto di pregare per lui»”.“
di Redazione Papaboys
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