Un viaggio libero e sciolto dai vincoli dell’interesse umano e terreno: sì, perché è un viaggio celeste e celestiale, sempre orientato e diretto dal cielo. Ogni accoglienza è gradita, ma non blocca mai il messaggero, che riparte alla volta di un nuovo lido; ogni rifiuto non è occasione di inciampo del percorso, ma è un richiamare all’inviato che il suo destino è altrove.
Un viaggio che porta il potere della speranza attraverso i segni dell’amore fondati e espressi dalla gratuità; se così non fosse, si potrebbe pensare che ci sono interessi reconditi. Invece, così appare chiaro e limpido il messaggio e il valore del messaggero.
Un viaggio che porta al mondo la purificazione dalla mondanità, attraverso non gesti eclatanti, ma ponendo il messagero come segno che lo spirito immondo è vinto: là dove il messaggero passa, soffia il vento purificatore dello Spirito.
Un viaggio spirituale dunque, denso di concretezza nei segni posti tra la gente, nella gente che si fa a sua volta segno e traccia del percorso.
Anche oggi, il viaggio continua nel passaggio dei segni degli inviati.
Don Luciano Sanvito
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