Ad Aleppo, ogni mese centinaia di genitori si riuniscono nel quartiere centrale di al-Zizieh. Qui ricevono un dono prezioso: latte per i loro bambini. Attraverso Una goccia di latte, Aiuto alla Chiesa che Soffre dona l’essenziale alimento ogni mese a 2850 bambini, appartenenti a 1500 famiglie cristiane della martoriata città siriana.
La Fondazione finanzia il progetto dal 2015 e nei giorni scorsi ha stanziato un nuovo contributo di 225mila euro, che assicurerà il latte a tutti i bambini cristiani al di sotto dei 10 anni.
«È molto difficile trovare il latte al mercato e il poco disponibile è molto costoso. Se non beneficiassimo di questo aiuto non potremmo permetterci di dare il latte ai nostri bambini», racconta ad una delegazione di ACS Elias, papà di Michel. Il costo di una confezione di latte in polvere è di circa 3mila lire siriane, l’equivalente di 5 euro. Una cifra che può sembrare modesta, ma che per molte famiglie è insostenibile. Il salario medio è infatti di appena 30mila lire siriane, 50 euro, e molti dei cristiani sono rimasti disoccupati a causa della guerra. Come Rana Aftim, la mamma di Talia: «Non abbiamo neanche i soldi per pagare l’affitto. Il vostro aiuto è fondamentale per noi. Abbiamo sofferto così tanto ed ora dobbiamo ricostruire le nostre case e le nostre vite».
Accanto a lei Josef, il papà di Rosemari, che descrive ad ACS la difficile quotidianità degli aleppini. «I combattimenti sono cessati da ormai sei mesi, ma pur senza attacchi missilistici, gli effetti della guerra sono evidenti ovunque».
Dall’inizio della guerra nel 2011, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha sostenuto i cristiani in Siria con numerosi interventi, per un totale di 18 milioni di euro. «Progetti come Una goccia di latte sono determinanti per aiutare le famiglie cristiane rimaste ad Aleppo – spiega il direttore di ACS-Italia, Alessandro Monteduro – e per rassicurare quei cristiani che desiderano tornare nella loro città. E fortunatamente ve ne sono, come attesta il crescente numero di bambini che beneficiano del progetto».
Soltanto nell’ultimo mese, infatti, sono stati registrati 120 nuovi bambini. «Sapere di avere un sostegno è fondamentale per le famiglie che tornano ad Aleppo», afferma il dottor Nabil Antaki, notando come di fronte ad una comunità decimata quale quella dei cristiani aleppini, sia urgente sostenere i bambini. «Loro sono il futuro. La guerra li ha privati della loro innocenza, noi possiamo almeno farli crescere sani e forti».
Fonte Una goccia di latte per i bambini di Aleppo | Tempi.it
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