Una delegazione di responsabili religiosi di differenti fedi si recherà a Kiev “in un intervento d’urgenza per contribuire ad arrestare l’aggressione contro l’Ucraina e i bombardamenti contro le città ucraine, pregando per una pace giusta”.
I responsabili religiosi si ritroveranno a Varsavia, Polonia, e faranno un viaggio di 14 ore in autobus per arrivare a Kiev, Ucraina, domani 24 maggio, per ritornare a Varsavia il 26 di maggio. La delegazione prevede inoltre di”chiedere alle autorità russe di accogliere a Mosca una prossima veglia di preghiera per una pace giusta”.
Lo scorso mese di marzo, Vitali Klitschko, sindaco di Kiev, ha lanciato un appello ai responsabili religiosi invitandoli a recarsi a Kiev. I responsabili religiosi di diversi Paesi hanno risposto all’appello di Klitschko. Più di una dozzina di rappresentanti delle principali religioni mondiali arriveranno a Kiev martedì 24 maggio.
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Il programma prevede: preghiera, accompagnamento pastorale e distribuzione di aiuti umanitari oltre ad incontri con operatori di pace, responsabili religiosi e leader politici. La delegazione prevede di tenere funzioni pubbliche di preghiera all’aperto, nelle giornate di martedì e mercoledì a Kiev, “per esprimere la solidarietà con il popolo ucraino, accrescere gli aiuti umanitari e aprire delle vie per una pace nella giustizia”.
A Severodonetsk, nella regione di Lugansk del Donbass (est), i russi stanno facendo “terra bruciata, distruggendo deliberatamente la città”. Lo denuncia il governatore regionale Sergei Gaidai affermando che Mosca sta riposizionando lì le forze che si sono ritirate dalla regione di Kharkiv, altre coinvolte nell’assedio di Mariupol, le milizie separatiste filorusse e persino le truppe appena mobilitate dalla Siberia per concentrarsi nell’est dell’Ucraina.
Gaidai ha avvertito che le forze russe hanno distrutto tutti i ponti, tranne uno, attraverso il fiume Siversky Donets e che Severedonetsk è quasi tagliata fuori.
Con la guerra in Ucraina, il numero totale di sfollati nel mondo ha raggiunto per la prima volta quota 100 milioni. Lo hanno reso noto le Nazioni Unite. La cifra “allarmante”, ha aggiunto Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, deve scuotere il mondo: “L’unica risposta e’ la pace e la stabilita’”, ha aggiunto.
La Russia è pronta a tornare al tavolo dei negoziati con l’Ucraina non appena Kiev mostrerà una posizione costruttiva e darà una risposta alle proposte di Mosca. Lo ha annunciato il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko. Lo riporta la Tass.
“Questa non è una nostra iniziativa per congelare i colloqui, metterli in pausa. Siamo pronti a tornare ai colloqui non appena l’Ucraina mostrerà una posizione costruttiva, e fornirà almeno una reazione alle proposte da noi presentate”, ha affermato .
“Mosca ha ricevuto proposte da Roma per una risoluzione pacifica della situazione in Ucraina” e “le sta valutando”. Lo ha detto oggi il ministero degli Esteri russo, citato dall’agenzia Ria.
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