Il Covid si abbatte inesorabilmente sul Natale in Vaticano. Nell’agenda del Papa, al momento, – scrive Franca Giansoldati sul Messaggero di oggi edizione on line – non è stata inserita alcuna messa di mezzanotte, solitamente celebrata il 24 dicembre, ma solo l’urbi et orbi del giorno di Natale, così come l’Angelus del giorno di Santo Stefano, regolarmente contemplati nel piano degli impegni papali per il mese di dicembre
Ormai sembra un percorso ad ostacoli quello che si è materializzato a causa del coronavirus anche per il pontefice, sottoposto a misure restrittive come tutti gli altri pastori. La scorsa settimana, per la prima volta, non è potuto scendere e avvicinare la gente al termine della udienza generale del mercoledì. Lui si è scusato con i fedeli raccomandandosi di mantenere le distanze e seguire le disposizioni delle autorità per fare finire prima la pandemia.
Il Coronavirus impone rigorose limitazioni anche per le imminenti celebrazioni di Ognissanti (1° novembre). Molte diocesi e parrocchie si sono già attrezzate pubblicando le misure ritenute adeguate, decise d’accordo con i sindaci della zona.
Sono privilegiate le messe all’aperto ma non le celebrazioni nelle cappelle private per evitare assembramenti. La diocesi di Lecce, per esempio, è una delle prime ad avere inviato ai parroci una serie di disposizioni per far fronte all’emergenza. Nei cimiteri dei comuni leccesi le messe sono autorizzate ma solo se vi è uno spazio congruo. Anche in altre diocesi è stato fatto altrettanto. Ci sono poi casi di parroci che – d’accordo con i sindaci – hanno diffuso regole e avvisi congiunti, compresa la raccomandazione di un parroco del bresciano – a Verola Vecchia – in cui viene chiesto alle famiglie di distribuire i familiari in messe diverse e «chi non lavora è pregato a partecipare alle celebrazioni del lunedì», dopo il giorno di Ognissanti, per non intasare i cimiteri.