«Una nazione non può vivere se continua a nutrire odio nel suo cuore». In un’accorata lettera inviata ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, monsignor Juan José Aguirre, vescovo di Bangassou, descrive la drammatica situazione nella Repubblica Centrafricana.
Il paese è dilaniato dalla violenza, mentre gli attacchi alla Chiesa e alla comunità cristiana sono ormai divenuti quotidiani. «Dove si è nascosta la pace in Centrafrica? – si chiede monsignor Aguirre – Sono ormai dieci anni che si susseguono i colpi di stato, che respiriamo perennemente l’odore della polvere da sparo, che viviamo morendo. Ora che si avvicina la nascita di nostro Signore ci chiediamo: sarà un Natale di festa o di machete e guardie presidenziali?».
Dopo i numerosi appelli giunti dalle diocesi centrafricane, la fondazione pontificia ha deciso di promuovere una novena di preghiera per la pace in Centrafrica alla quale hanno aderito le diciassette sedi nazionali di ACS. La novena avrà inizio oggi, martedì 17 dicembre, e si concluderà il giorno di Natale. In ognuno dei nove giorni la preghiera sarà accompagnata da preziose testimonianze.
«Dopo 35 anni in Africa – afferma il vescovo di Bangassou – so per esperienza che la preghiera ha il potere di dissolvere l’odio. Per questo mi unisco con tutto il cuore alla novena di preghiera per la pace in Centrafrica promossa da Aiuto alla Chiesa che Soffre».
Marta Petrosillo
“Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, si contraddistingue come l’unica organizzazione che realizza progetti per sostenere la pastorale della Chiesa laddove essa è perseguitata o priva di mezzi per adempiere la sua missione. Nel 2012 ha raccolto oltre 90 milioni di euro nei 17 Paesi dove è presente con Sedi Nazionali e ha realizzato oltre 5.604 progetti in 140 nazioni.