La carenza di sacerdoti mette in difficoltà molte comunità cattoliche elvetiche che non riescono a garantire anche le funzioni religiose principali, come la Messa pasquale. Per far fronte alla mancanza di preti in alcune località le chiese restano chiuse e i fedeli devono spostarsi.
La diocesi di Basilea ha invece concesso il diritto di celebrazione anche ai laici e alle donne. Con il placet del vescovo possono celebrare anche tutti i sacramenti ad eccezione dell’eucaristia e della confessione.
A Suhr, nel canton Argovia, per esempio, la funzione, presente un centinaio di fedeli, è stata celebrata dalla teologa Rita Wismann, madre di due figli, che due volte al mese fa le veci del parroco, si occupa della cura d’anime e unisce in matrimonio. “Per me la cura delle anime è l’incontro con la gente; se ci ritiriamo, abbandonando le chiese la domenica, perderemo ancora più fedeli” sottolinea.
Per i fedeli si tratta di una buona soluzione. “La mancanza di preti porta le donne a svolgere nuovi ruoli e non vedo perché non debba essere così “testimonia uno di loro. E un’altra afferma: “parlano di una soluzione di ripiego, almeno questo dice il vescovo, ma per me è un’ottima soluzione”.
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A cura della Redazione Papaboys fonte: http://www.rsi.ch/
Senza sacerdote non c’ e’ nessuna messa,non puo’ esservi una messa valida,nessuna celebrazione di questo tipo e’ definibile come messa, ne’ puo’ sostituire il sacrificio della messa,ne’ assolve al precetto domenicale parteciparvi.Il vescovo non è padrone ne’ della chiesa ne’ della fede e non ha diritto a fare ciò. Facciano invece Mea culpa, se mancano sacerdoti,e si chiedano,perché Dio non ne manda abbastanza e li sta lasciando in balia di loro stessi, del loro io e della loro cecità spirituale e interiore . Quanto alle celebrazioni di finte sacerdotesse travestite,da celebranti il divieto e’ assoluto, definitivo.Chi lo viola si pone automaticante fuori dalla chiesa dato che tra l’altro vi e’ stata, fa tra i tanti pronunciamenti papali sul tema,una definizione solenne e dotata di infallibilita’ da parte di San Giovanni Paolo II.