Categorie: Sancta Sedes

Una Porta Santa in mezzo alla santità dei poveri. Aperta per tutti

Ad un passo dalla stazione centrale di Roma Termini ed in mezzo alle ‘periferie’ esistenziali, anche se nel centro di Roma: oggi Papa Francesco ha aperto la Porta Santa del Giubileo presso l’Ostello diocesano della Caritas, in Via Marsala, dove migliaia di fratelli in difficoltà ogni giorno bussano, proprio perchè quella porta si possa aprire.

La Porta Santa di via Marsala è il rito inaugurale della sequenza di segni di misericordia caritatevole che Francesco compirà una volta al mese, per tutto l’Anno Santo. Appuntamenti che il Vaticano definisce “privati” e che in futuro potrebbero anche avvenire lontano dai riflettori. Stavolta, però, attorno all’ostello intitolato a don Luigi Di Liegro, storico punto di riferimento della Caritas romana, c’è grande fermento.

Dopo la cerimonia Francesco presiede la messa alla quale parteciperanno circa 200 ospiti in rappresentanza di tutti i centri di accoglienza della Caritas diocesana. Ed ha sottolineato: “L’entrata al cielo non si paga con i soldi né con le onoreficenze”

. Poi ricorda: “Gesù è nell’umiltà e nell’aprire questa porta santa vorrei che lo Spirito Santo aprisse il cuore di tutti i romani e facesse vedere qual è la strada della salvezza: non c’è lusso, non c’è la strada delle grandi ricchezze, del potere. C’è la strada dell’umiltà: i più poveri, gli ammalati, i carcerati, ma Gesù dice anche i più peccatori ci precederanno nel cielo perché loro sono disposti a lasciarsi abbracciare dalla misericordia del Signore”.

È per questo che poi aggiunge: “Oggi noi preghiamo per Roma, per tutti gli abitanti di Roma, per tutti, incominciando da me, perché il Signore ci dia la grazia di sentirci scartati, perché noi non abbiamo alcun merito, soltanto Lui ci dà misericordia e grazia, e per avvicinarci a quella grazia dobbiamo avvicinarci agli scartati, ai poveri, a chi ha più bisogno, perché su quell’avvicinamento saremo tutti giudicati”.

L’altare è stato allestito nella nuova mensa, che porta il nome di Giovanni Paolo II e nella quale ogni sera ricevono un pasto 600 persone. È su questo locale che affaccia la grande porta centrale spalancata da Francesco, in cima alla quale campeggia il grande logo del Giubileo della Misericordia. Di fianco c’è la cappella e il Papa ha voluto che chiunque venga durante l’Anno Santo a compiere un gesto di carità possa ottenere l’indulgenza completa, completando con la preghiera e la messa le prescrizioni giubilari.

La riflessione di mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma:

“Noi avevamo preventivato di aprire l’ostello e la mensa per l’autunno di quest’anno. Papa Francesco ci ha sorpreso perché ha indetto il Giubileo straordinario della Misericordia e le due realtà sono confluite nello stesso momento, nello stesso tempo. L’8 dicembre ha aperto la Porta Santa di San Pietro e adesso lui domani aprirà la Porta Santa della misericordia”

Dietro questa porta si trova la mensa – quindi il cuore di ogni luogo caritativo – in grado di offrire pasti per 500 persone senza fissa dimora. Il Papa presiede la celebrazione eucaristica, per sua volontà molto semplice, con pochi costi, e solo esclusivamente per persone delle strutture di accoglienza – madre, figli, rifugiati politici e anche musulmani saranno presenti – lì dove normalmente queste persone possono mangiare dalle 17,30 alle 20,30. Ancora mons. Feroci:

“Quello che abbiamo pensato di offrire alla città di Roma e soprattutto ai poveri della città di Roma un luogo dove potessero essere accolti per dormire e mangiare. Questo luogo è diventato anche attraverso questo Giubileo il luogo dove si servono i poveri, ma perché nel povero, lui ci suggerisce sempre, come Gesù nel Vangelo, di saper vedere il volto del Cristo, quindi questo è luogo dell’incontro con il Signore attraverso il povero.”

LA FOTOGALLERIA DELLA CELEBRAZIONE

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Servizio in aggiornamento

A cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys

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