“Adesso ne sono certa, mio figlio sta bene”. La guarigione, che risale a quattro anni fa, viene ufficializzata solo ora, al termine di tutte le cautele e le verifiche di rito prescritte ai genitori dai medici curanti. Paolo (nome fittizio) oggi è un adolescente in salute.“
Ma a fine luglio del 2007, di ritorno da scuola, il bambino manifesta alla madre un dolore crescente alla base del collo. La donna si avvicina al figlio e nota un ingrossamento abnorme di alcune ghiandole linfatiche. Il male cresce d’intensità e i ripetuti dosaggi di antinfiammatori prescritti dal medico di famiglia non sortiscono alcun effetto, tanto che il gonfiore comincia ad interessare anche il torace. I genitori, che sono originari della Puglia e hanno altri tre figli, cominciano a consultare specialisti in tutt’Italia, a cominciare dal Sant’Orsola di Bologna. Dalla cartella clinica di Paolo risulta un ricovero anche presso il reparto di oncologia pediatrica della “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, uno dei più attrezzati ospedali del Meridione, fondato proprio da San Pio nel 1954 e teatro da una quindicina d’anni, delle gesta caritative del Babbo Natale di Padre Pio, alias Davide Marchetti. L’ultimo consulto, prima di sottoporre il ragazzo a terapia oncologica, avviene in una clinica del riminese. Nel frattempo, la madre scopre che proprio la sua parrocchia di Santa Maria del Fiore ha appena ricevuto dai cappuccini di San Giovanni Rotondo, custodito in un contenitore di cristallo e accompagnato da un certificato di autenticità, un bendaggio col sangue del costato di padre Pio datato 6 giugno 1948. Si rivolge al parroco padre Vittorio Ottaviani e ottiene di portarsi a casa la reliquia, anche se per poco tempo. “Legata con un fazzoletto, l’ho posata sul collo del bambino coricato per la notte, accompagnata dalle preghiere della famiglia e tolta prima del risveglio. Questo avviene per due giorni”.
“Subito – scrive la madre – ho avvertito che quel fazzoletto ben riposto sul cuscino non fosse opera umana” Ma la vera sorpresa è che il collo di Paolo non presenta più il benché minimo gonfiore, una cosa incredibile se si pensa che, ancora la sera prima, il bambino “giocava” con le ghiandole come fossero biglie.
“Mamma – grida Paolo svegliatosi di soprassalto – non sento più le palline al collo, non mi fa più male”.Il medico specialista che aveva in cura il ragazzo, appena lo vede non può far altro che constatarne la guarigione, anche a fronte di analisi cliniche ripetute.
“E’ chiaro – interviene Marchetti – che la medicina è costellata di regressioni inspiegabili di malattie anche gravi. Ma a noi persone di fede viene naturale pensare all’intercessione di un santo, nel caso in questione di Padre Pio”.
La sensazione dei devoti forlivesi è che San Pio da Pietrelcina abbia compiuto l’ennesimo miracolo, proprio in terra di Romagna.“
Redazione
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