MARATEA – “Numerose le testimonianze che stanno già impazzando su Facebook, eppure siamo tornati solo da poche ore! Da poco, si, ormai l’accampamento sotto il Cristo è diventato solo il ricordo di una GMG passata insieme ad altre persone provenienti da diverse parti di questa nostra grande e generosa terra. No, non sto parlando di Rio purtroppo, sto parlando del grande evento inter-regionale tenutosi a Maratea, città della Basilicata e “perla del mediterraneo”, gemellata con Rio de Janeiro della quale ci ricordiamo appena approdati grazie all’apertura delle braccia del Cristo Redentore simile a quello brasiliano che ha protetto le nostre teste quasi come a ricordarci che qualunque cosa accada Egli sta lì, sempre vicino a noi, a nulla serve che ci allontaniamo poiché ci aspetta e non vede l’ora di poterci riaccogliere con quell’Amore che, per citare un canto dei Gen Verde, “è più grande quanto più tu l’hai tradito”.
È stata, come ogni GMG, un’esperienza sconvolgente seppure vissuta in piccolo e per un tempo breve. Penso che avere tempi limitati faccia crescere un certo senso di fretta in noi: fretta di fare conoscenze e consolidare vecchi rapporti, di parlare con Dio e ascoltare la Sua Parola, fretta di divertirsi e di diventare grandi insieme ad altri giovani che, come noi, hanno cercato il Volto del
Signore e lo hanno trovato in quello del fratello che gli stava accanto. Abbiamo vissuto momenti di gioia piena e svago: balli, animazione, canti, “bagni” improvvisati con gavettoni ben organizzati o forniti dai vigili del fuoco; tutto in pieno stile GMG, anche la nostra notte in sacco a pelo che è stata – prevedibilmente – insonne e passata tra una salita ai piedi del Cristo e un pic-nic improvvisato dopo la diretta della veglia di Copacabana e prima dei numerosi momenti di adorazione comunitaria e personale che si tenevano in una chiesetta non distante dal luogo in cui abbiamo ascoltato le parole di papa Francesco, animata costantemente da canti e avente uno spazio penitenziale fortunatamente preso d’assalto fino alle 5 del mattino, quando si dirà che la notte porta consiglio mi ricorderò di queste cose.
Personalmente l’ho vissuta in modo molto intenso dal giorno prima in quanto a livello parrocchiale abbiamo organizzato un momento di preparazione alla GMG all’aperto, sul luogo di passeggio in cui si danno appuntamento tutti i giovani del paese alla sera. È stato fatto lì per rendere pubblico e più vicino qualcosa che pensano tutti sia riservato alle quattro mura dell’edificio della chiesa e basta ma non è così: la nostra tenda dell’adorazione è stata moto frequentata da un flusso continuo di giovani che un po’ spinti da noi a venire a lasciare una candela sotto il Santissimo abbiamo iniziato a fare nostro il mandato missionario della GMG e ripetuto anche dal papa “Un giovane può essere evangelizzato soprattutto da un altro giovane !”.
Un’altra Giornata Mondiale della Gioventù è finita e ora viviamo la Missione affidataci aspettando già Cracovia 2016, e voi? Ci sarete? ”
Giovanni Malaspina