VENETO – PADOVA – Una lettera per esprimere gratitudine ma anche indignazione, per “come vengono usate con superficialità tutti i giorni parole come colpa, criminale e cattivi”. Sono questi alcuni dei passaggi della lettera della giovane universitaria Giulia Duca scritta a Carmelo Musumeci, ergastolano, dopo la visita al Polo universitario del carcere di Padova per un progetto di tesi.
Pubblicata dal blog del Musumeci curato dall’Associazione Papa Giovanni XXIII, la lettera mette a fuoco lo stupore della Duca per l’acutezza e la profondità delle parole che Musumeci e gli altri carcerati le hanno rivolto durante l’incontro. “Innanzitutto vi ringrazio perché mi avete ricordato che il pericolo dello stereotipo è sempre in agguato. Grazie ancora per la disponibilità con cui mi avete accolta, trovare l‘apertura proprio in un carcere era l‘ultima cosa che mi aspettavo”, scrive Giulia Duca.
“Questo incontro mi ha fatto cambiare totalmente la prospettiva con la quale voglio scrivere la mia tesi: la vostra”. E infine: “Mi indigno di un sistema penale che considera ‘anno di fine pena 9999’, una grottesca ironia, una sadica dicitura, una presa in giro. Il tuo definirti ‘cattivo’, in contrapposizione ai ‘buoni’ che ti condannano ad una punizione senza vie d‘uscita, è un contrasto così forte che ci costringe a rimettere in discussione la nozione stessa di bene e di male”. Fonte: Agensir