Una incredibile testimonianza ‘dal vivo’ di uno degli utlimi esorcismi del sacerdote più conosciuto al mondo, padre Gabriele Amorth, morto di recente, esorcista della Diocesi di Roma, che nella sua vita ha guarito dal demonio migliaia di persone.
Le immagini sono particolarmente forti, ma la loro visione, sicuramente, rafforza la fede!
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Il più famoso esorcista della Chiesa Cattolica, padre Gabriele Amorth era certo della presenza della Madonna, e della verità delle apparizioni di Medjugorje, e per tutta la sua esistenza ne ha scritto e parlato.
Padre Gabriele Amorth, è stato uno dei primi ad approfondire e divulgare le apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje, divenute poi note in tutto il mondo. Quando esse iniziarono Don Amorth non era esorcista; era direttore di un mensile mariano “Madre di Dio”, era organizzatore di manifestazioni mariane, noto soprattutto per aver promosso, nel 1959, la Consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria”. Membro della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, era ritenuto uno dei mariologi più competenti d’Italia.
Intervista a Padre Amorth per i vent’anni delle apparizioni a Medjugorje.
Questa intervista è stata fatta nel 2001, in occasione dei vent’anni dalle prime apparizioni. Sebbene, siano passati molti anni, le parole del noto esorcista rimangono tuttora attuali.
Domanda: Don Amorth, quando ha incominciato a interessarsi delle apparizioni della Madonna a Medjugorje?
Risposta: Potrei rispondere: subito. Le basti pensare che ho scritto il mio primo articolo su Medjugorje nell’ottobre del 1981. Poi seguitai ad occuparmene sempre più intensamente, tanto da scrivere oltre cento articoli e tre libri in collaborazione.
D. Ha creduto subito alle apparizioni?
R. No, ma ho visto subito che si trattava di fatti seri, degni di essere approfonditi. Nella mia qualità di giornalista professionista, specializzato in mariologia, mi sentivo obbligato a rendermi conto dei fatti. Per dimostrarle come subito vidi di trovarmi di fronte ad episodi seri e degni di studio, le basti pensare che, quando scrissi quel mio primo articolo, Mons. Zanic’, vescovo di Mostar, da cui dipende Medjugorje, era decisamente favorevole. Poi divenne accanitamente contrario, come è contrario il suo successore, da lui stesso richiesto dapprima come Vescovo Ausiliare.
D. E’ stato molte volte a Medjugorje?
R. Nei primi anni sì. Tutti i miei scritti sono frutto di esperienza diretta. Avevo imparato a conoscere i sei ragazzi veggenti; avevo fatto amicizia con padre Tomislav e in seguito con padre Slavko. Questi avevano acquisito in me piena fiducia, per cui mi facevano partecipare alle apparizioni, anche quando a queste venne escluso ogni estraneo, e mi facevano da interprete per parlare con i ragazzi, che allora non conoscevano ancora la nostra lingua. Interrogavo anche la gente della parrocchia e i pellegrini.
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Eppure Padre Amorth ci aveva avvisati. ‘Se nel diavolo non si crede più, lui è contentissimo’.