«Voglio esortare tutti gli uomini e le donne di buona volontà in tutto il mondo, a realizzare in ogni città, in ogni diocesi, in ogni associazione, un’opera di misericordia». Lo ho affermato Papa Francesco nel videomessaggio per l’iniziativa “Be God’s Mercy” promossa da Aiuto alla Chiesa che Soffre, campagna internazionale di raccolta fondi – che durerà dal 17 giugno al 4 ottobre – per la realizzazione di numerose opere di misericordia in tutto il mondo.
Un’iniziativa che il Papa ha voluto “sposare”, accompagnandola con un suo messaggio video, in cui inviata «a realizzare assieme ad Acs in ogni luogo del mondo, opere di misericordia durature, che incontrino le tante necessità di oggi». «Noi uomini e donne abbiamo bisogno della Misericordia di Dio – ha proseguito il Papa nel videomessaggio, proiettato durante una conferenza stampa -, ma abbiamo anche bisogno della nostra misericordia; abbiamo bisogno di tenderci la mano, di accarezzarci, di prenderci cura l’uno dell’altro e di non fare così tante guerre».
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Francesco ha spiegato di avere davanti a sé «il dossier preparato da Aiuto alla Chiesa che Soffre, che è un’Opera Pontificia, per realizzare opere di misericordia in tutto il mondo». «Affido ad Aiuto alla Chiesa che Soffre questo compito – ha aggiunto – e confido che lo porterà avanti nello spirito ereditato da padre Werenfried van Straaten, che a suo tempo ebbe la visione di realizzare nel mondo questi gesti di vicinanza, di prossimità, di bontà, di amore e di misericordia”. E per questo, ha ribadito ancora, «invito tutti voi a realizzare in tutto il mondo, insieme ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, opere di misericordia che siano durature, una struttura per le innumerevoli necessità che ci sono oggi nel mondo».
«Vi ringrazio per tutto quello che fate – conclude Francesco -. E non abbiate paura della misericordia: la misericordia è la carezza di Dio».
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Acs ricorda che “il primo benefattore della campagna è stato proprio
Papa Francesco che, in occasione di un recente viaggio di una
delegazione italiana di Acs a Erbil, nel Kurdistan iracheno, ha
affidato alla fondazione pontificia un contributo per i cristiani
iracheni, attraverso il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina.
La donazione del Pontefice sarà devoluta alla clinica St. Joseph
Charity di Erbil, che offre cure mediche gratuite a circa 2.800 rifugiati di ogni religione”.
Redazione Papaboys (Fonte www.avvenire.it)