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HomeNewsEthica et OeconomiaUn'opera per l'Infanzia abbandonata nata dalla conversione di un giovane

Un’opera per l’Infanzia abbandonata nata dalla conversione di un giovane

Ecco alcuni passi concreti di una vita cambiata da Maria a Medjugorje Dice Mauro Harsch che oggi ha solo 30 anni: “Mi recai per la prima volta a Medjugorje nel febbraio del 1985. Ero allora un cristiano tiepidissimo e mi stavo allontanando dalla Chiesa…

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Arrivammo a Medjugorje la sera del 19 febbraio. Rimanemmo sorpresi nel trovare il piazzale della Chiesa completamente deserto. La temperatura era glaciale, il vento soffiava in maniera spaventosa. I servizi igienici non esistevano e tutto dava un’impressione di desolazione. Entrammo in Chiesa. Anche dentro il freddo era pungente. Non c’erano pellegrini, ma solo alcuni abitanti del paese, umili contadini che stavano recitando il rosario. L’ambiente era tale da scoraggiare qualsiasi forma di autosuggestione…

(…) Dopo essermi rifiutato per anni di inginocchiarmi in Chiesa davanti al Tabernacolo, di colpo tutto mi apparve sotto una nuova luce, mi sentii rinascere… Anch’io vorrei dire a tutti: Dio esiste, io l’ho incontrato. Durante quei giorni la mia conversione spirituale cominciò e capii che Dio, nella mia vita, doveva essere il valore fondamentale.

(…) Così passarono i giorni, le settimane. La fede nata in me a Medjugorje cresceva di giorno in giorno trasformandomi totalmente… Mi resi conto che la mia fede doveva sfociare in una concreta opera di carità che potesse coinvolgere il più possibile altre persone. Così, nacque in me un forte desiderio: aiutare i bambini del Terzo Mondo che ogni giorno rischiano di morire… Decisi così di creare una nuova Fondazione dove tutti potessero collaborare all’attuazione di un aiuto diretto in favore dell’infanzia…

Il 31 dicembre 1987 nacque la Fondazione Medjugorje per l’Infanzia che, due mesi più tardi, fu ufficialmente riconosciuta e posta sotto la sorveglianza della Confederazione Svizzera. Il Comitato è composto da 12 personalità di notorietà internazionale che vanno dal Vescovo di Lugano Mons. Eugenio Corecco, all’Abbé R. Laurentin, a direttori di spettacoli e attori…”.

Il primo frutto concreto di questa Fondazione è un orfanotrofio nato a Bombay, destinato ad accogliere un centinaio di orfani fino ai 18 anni.

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(…) Scrive Mauro Harsch: “Mai in vita mia avevo incontrato bambini tanto affettuosi, educati, intelligenti… Solo chi non ha vissuto realmente un’esperienza simile può ancora oggi giudicare inutili gli aiuti al Terzo Mondo… Tante nostre piccole rinunce possono salvare milioni di bambini…”. Ed è già in progetto un villaggio per bambini abbandonati a S. Paolo del Brasile; per il tutto si cercano collaboratori. Così, assieme al MEBA (Medjugorje per bambini abbandonati, che opera in Brasile, sede a Cerea, 37053 Verona, V.Roè 10, tel. 0442— 30302; per offerte: ccp 12635371) la Madonna ha suscitato a Medjugorje anche “l’opera per l’infanzia abbandonata”: per aiutarla rivolgersi Italia a Cassa Lombarda via Manzoni 14,20121 Milano cc. n.13400/14; in Svizzera all’Unione di Banche svizzere, 6901 Lugano, cc. n.312. 182. L1H. Se tanti cuori fossero aperti sboccerebbe una carità così grande coprire tutto il mondo. E tanti, tanti piccoli prediletti dalla Mamma, minacciati dalla morte fisica o morale, potrebbero essere salvati.




Redazione Papaboys (Fonte medjugorje.altervista.org)

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