In tempi in cui la fede nella presenza reale del Corpo e del Sangue di nostro Signore nelle specie eucaristiche, viene sempre meno, dal Cielo arrivano prodigi inequivocabili. Come è il caso del prodigio eucaristico di Lourdes che ha dell’incredibile ma è praticamente sconosciuto. Eppure non mancherebbero le prove documentali per attestare il prodigioso di un’ostia che si eleva rimanendo sospesa in aria.
La particola infatti si alza dalla patena mentre il celebrante sta consacrando e rimane sospesa per tutta la preghiera eucaristica. Il fatto è realmente accaduto, ma nonostante esista una documentazione video inequivocabile, con tanto di perizia giurata di un esperto video, solo alcuni giornali ne hanno parlato. E ancor meno studiosi se ne sono interessati.
Però dopo 18 anni qualche cosa si muove. Finalmente la registrazione video è arrivata in Vaticano nel marzo scorso all’attenzione del Prefetto del Culto Divini cardinal Robert Sarah. Sarah non è stato il primo ecclesiastico ad esaminarla, ma il suo ruolo di prefetto del culto divino potrebbe essere decisivo nella comprensione anche teologica di questo fenomeno. «Il cardinale è rimasto molto colpito da questo fatto e si è detto felicissimo del prodigio». A riportare le parole del prefetto è Padre Lino Colosio, monaco trappista piemontese che, praticamente nell’indifferenza generale, ha svolto decine di indagini su quel prodigio, scritto ad ecclesiastici per informare del caso ed effettuato perizie tecniche per confutare l’accusa che si tratti di un falso.
La Nuova BQ lo ha intervistato in occasione della solennità del Corpus Domini, scoprendo che quel prodigio ha anche una valenza simbolico-teologica interessante nel rapporto con gli ortodossi.
Padre Lino, circoscriviamo il fatto.
Siamo a Lourdes nella basilica inferiore di San Pio il 7 novembre 1999. Nel corso di una solenne Santa Messa concelebrata da circa 120 Vescovi francesi, riuniti in Conferenza Episcopale con altri vescovi ospiti, da circa 650 giovani sacerdoti e da tutti gli Abati e Priori dei monasteri trappisti del mondo.
Le immagini mostrano chiaramente che l’ostia si alza.
Durante la funzione avviene un fatto insolito davanti al vescovo celebrante e ai due concelebranti tre vescovi: mons. Louis-Marie Billé, l’allora arcivescovo di Parigi Jean-Marie Lustiger e l’allora arcivescovo di Bordeaux Pierre Eyt. Mons. Billé ha di fronte a sé sull’altare per “consacrarle” due grandi ostie “dorées” di circa 20-24cm di diametro, usate frequentemente in Francia nelle grandi occasioni solenni, nelle concelebrazioni eucaristiche. All”Offertorio”, le due ostie vengono innalzate ed appaiono nel filmato appoggiate l’una sull’altra, perfettamente aderenti alla patena e tra loro, formando un corpo unico, tanto che non ci si accorge neppure che sono due e non una sola; sono infatti poste sulla patena e vi aderiscono perfettamente. Nel filmato poi si susseguono diverse inquadrature che le riprendono in quella posizione e non ci sono dubbi che le due ostie siano fisicamente appoggiate l’una sull’altra e aderiscano alla patena.
Ma ad un certo punto le due ostie si sdoppiano, il video mostra chiaramente che quella superiore si stacca dall’altra rimanendo sospesa.
Accade al momento dell’Epiclesi, cioè quando i sacerdoti stendono le mani sul pane e sul vino invocando lo Spirito Santo. Si vede con chiarezza che l’ostia superiore inizia a staccarsi da quella sottostante e si solleva. Una forza-spinta misteriosa e delicata investe l’ostia in modo impressionante e la alza con un movimento rapido e soave insieme, facendola oscillare tre, quattro volte nell’aria, per poi posizionarla orizzontale e lasciarla delicatamente sospesa a circa due centimetri dalla sottostante. Le ostie rimangono così parallele e distanziate fino alla fine del “Canone”.
Prima obiezione: illusione ottica.
Impossibile. La ripresa televisiva mette in evidenza vari momenti della cerimonia, durante i quali il celebrante si muove, si sposta, ed è così possibile vedere, attraverso le due ostie, una sollevata nell’aria e l’altra aderente alla patena, il colore dei paramenti indossati dal celebrante, le mani, il bianco del camice e della parete di fondo. Inoltre il filmato è abbastanza lungo e ricco di primi piani, offrendo così la possibilità di acquisire, con ragionevole certezza, che non si tratta assolutamente di illusione ottica o di inganno di prospettiva. Ma c’è di più: esperti del settore, dopo attento esame del filmato, hanno escluso nel modo assoluto una manipolazione tecnica delle immagini. Il segnale luminoso è unico e talmente ben inserito nello svolgersi della cerimonia che esclude la possibilità di trucchi e inganni ottici. Ma anche le reazioni dei concelebranti sono evidenti: appaiono sconcertati e perplessi, per non dire imbarazzati, sembrano scocciati di quanto avviene.
A chi ha mostrato queste immagini?
Ho scritto a diversi ecclesiastici e sono stato ad un passo dal fare vedere le immagini a Papa Benedetto XVI, ma purtroppo la persona che era incaricata di farglielo avere se l’è vista inspiegabilmente sottrarre da un monsignore di curia scettico.
Adesso però il prefetto Sarah l’ha visionata.
Sì e questo è un fatto importantissimo perché il Vaticano può continuare a indagare grazie ai supporti visivi che ho fornito.
Nel sito che lei cura www.ilpanevivo.org parla di scherzo dello Spirito Santo. Perché?
Secondo la Chiesa Orientale l’azione consacrante e trasformante dello Spirito avviene proprio all’Epiclesi, mentre per la teologia cattolica avviene al momento delle parole pronunciate dal sacerdote “Questo è…” sia per il pane che per il vino. Questa levitazione del pane offerto è di un significato profondissimo: Lo Spirito dà un segno manifesto e vivo della sua potente opera santificatrice, che rende presente il Corpo ed il Sangue del Signore Gesù Risorto nel pane e nel vino; appena invocato, scende su di essi, li trasforma, transustanzia, lasciando intatte, per la nostra esperienza razionale e sensibile, le specie eucaristiche; la stessa azione santificatrice è successivamente operata dallo Spirito, trasformando noi che lo riceviamo in Lui, ma lasciando intatta la nostra umanità.
Alla messa partecipavano anche esponenti delle Chese orientali?
Sì era presente un vescovo di rito orientale e questo è significativo: la Vergine Immacolata ha compiuto un gesto di comunione per i cristiani tutti, di ecumenismo con la Chiesa Ortodossa e tutte le altre Chiese Orientali, dimostrando che essi hanno ragione in quanto credono e insegnano sul momento preciso in cui avviene la trasformazione-consacrazione delle Offerte nella celebrazione della santa Messa. A loro poi fa sapere che lei è apparsa a Lourdes come Immacolata, anche se molti ortodossi preferiscono ignorare la sua visita e presenza di grazia in quel luogo, perché conferma di un dogma cattolico per loro inutilmente proclamato.
Fonte www.lanuovabq.it
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