Ufficialmente Mary Fallin ha sospeso la condanna di Richard Gosslip per motivi burocratici. Papa Francesco aveva inviato una lettera per chiedere di commutare la pena
Il governatore dell’Oklahoma, Mary Fallin, ha disposto la sospensione per 37 giorni dell’esecuzione di Richard Glossip. Il governatore ha annunciato che ciò servirà a valutare questioni riguardanti i protocolli di esecuzione della pena capitale. Una risposta quindi indiretta alla richiesta di Papa Francesco intervenuto con una lettera al governatore in cui chiedeva di commutare la pena a Glossip.
La stessa richiesta era stata fatta dal Pontefice per Kelly Gissendaner, la cui condanna capitale è stata tuttavia eseguita in Georgia. Prima della decisione di Fallin la Corte Suprema americana aveva respinto il ricorso per fermare l’esecuzione. Glossip è stato condannato per aver reclutato un collega del motel nel quale lavorava per uccidere, nel 1997, il proprietario, Barry Van Treese.
L’uomo è stato condannato per la testimonianza dell’ex collega, esecutore dell’omicidio, che assumendosi la responsabilità lo chiamò in causa e negoziò l’ergastolo al posto dell’iniezione letale. All’inizio di settembre, gli avvocati di Glossip avevano prodotto nuove prove dell’innocenza del loro assistito, prove che tuttavia non sono state accolte, poiché giudicate “non credibili”.
Secondo quanto riferiscono i media, la lettera è stata consegnata al governatore dell’Oklahoma, Mary Fallin, dal nunzio in Usa, Carlo Maria Viganò. Francesco chiede di commutare la pena a Richard Glossip la cui esecuzione è prevista stasera. Nella lettera, scritta da mons. Viganò, a nome del Papa, si afferma che una commutazione della pena a Richard Glossip “darebbe una più chiara testimonianza del valore e della dignità della vita di ogni persona”. Francesco quindi esorta il governatore dell’Oklahoma di considerare le parole di Papa Giovanni II secondo cui la pena capitale dovrebbe essere usata solo “in casi di assoluta necessità”, che sono “molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti”.
Papa Francesco era anche intervenuto per salvare la vita a Kelly Renee Gissendaner, ma il suo appello non è stato accolto e la donna è stata giustiziata stanotte in Georgia.
A cura di Redazione Papaboys fonte: RaiNews