Per la seconda sera di seguito a New York e in altre città statunitensi, si sono svolte manifestazioni di pretesta per la mancata incriminazione dell’agente che la scorsa estate ha ucciso il 43enne afroamericano Eric Garner. Monta anche la polemica politica dopo le parole del presidente Obama e del sindaco De Blasio, mentre a Phoenix si registra un’altra controversa uccisione da parte di un’agente. Il servizio sulle proteste è di Marco Guerra per la Radio Vaticana:
Almeno 1500 persone ieri sera sono tornate per le strade di New York per protestare contro la decisione del Gran jury di non incriminare l’agente Daniel Pantaleo che la scorsa estate, proprio in un quartiere newyorkese, ha ucciso il cittadino afroamericano Eric Garner, nel tentativo di immobilizzarlo nonostante fosse apparentemente innocuo. I manifestanti hanno causato la chiusura del ponte di Brooklyn e di diverse strade di Manhattan, paralizzando il traffico.
Manifestazioni si sono registrare anche in altre città americane proprio nel giorno in cui veniva resa nota l’uccisione, avvenuta martedì scorso, di un altro afroamericano da parte di un agente bianco nel corso di una colluttazione. Ad esasperare gli animi anche il video diventato virale sui social dell’arresto di Eric Garner, in cui si vede il 43.enne nero ripetere più volte che non riesce a respirare mentre subisce una presa al collo proibita dalle regole della polizia. Polemiche alimentate anche dalla parole di Obama che ha detto in tv: “Fino a quando non saranno tutti uguali di fronte alla legge questo resterà un problema. E il mio compito è risolverlo”. E in un’intervista alla radio, il sindaco di New York De Blasio ha raccontato di aver detto al figlio, di colore, di “stare attento alla polizia”. Dichiarazioni che secondo l’ex primo cittadino Giuliani rischiano di alimentare la violenza.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana