Categorie: Pax et Justitia

Uso della forza o guerra?

I ribelli in combattimento

Ascoltando i Tg e leggendo certa stampa italiana, sulla questione siriana, rimango senza parole. La guerra, per non offendere la sensibilità della gente e per non provocare reazioni sproporzionate, viene chiamata “uso preventivo delle armi”. Si, avete capito bene! Tutti coloro che in passato si sono schierati contro gli interventi armati riempiendo chilometri di carta stampata e spazi sul web, oggi sono favorevoli all'”uso della forza”. Vorrei chiedere quale differenza esiste tra intervento invasivo con le armi e uso della forza? Forse vogliono anestetizzare l’impatto della guerra, la quale secondo le dichiarazioni americane sarà breve e senza conseguenze per la popolazione civile.

Non riesco a comprendere come l’opinione pubblica non reagisca davanti a queste bugie. Addirittura si trovano testate giornalistiche che giustificano la posizione americana nei confronti della Siria come atto di umanità. Cioè si vuole liberare il paese perchè il dittatore ha lanciato bombe chimiche sulla popolazione.
La memoria corta gioca bruttissimi scherzi. Sono le stesse premesse utilizzate da Bush per attaccare l’Iraq. A quel tempo, l’amministrazione repubblicana, non aveva la copertura mediatica di cui oggi gode Obama. Se ricordate bene siamo stati bombardati giorno e notte da manifestazioni, slogan, pronunciamenti politici, che hanno provocato un’ondata di sdegno nei confronti di coloro che avevano deciso di dichiarare guerra al paese di Saddam.
Coloro che in questo momento spingono per attaccare Hassad, sono gli stessi che ieri hanno protestato contro l’intervento militare in Iraq. La coerenza sembra non appartenere più ai governati, i quali sono guidati dagli interessi economici più che dal bene del popolo. Non si può strumentalizzare  la sofferenza della gente per affermare la propria sete di potere!
I media hanno una grande responsabilità. Appare molto chiaro l’intento con cui diffondono le notizie. Sono asserviti al potere, all’ideologia, pur di avere visibilità e credibilità. La comunicazione deve aiutare ad indirizzare gli uomini verso la Verità. Purtroppo non è così. Strumentalizzare le notizie a favore del potente di turno, è il crimine più efferato che si possa compiere contro l’umanità.
Come possiamo conoscere la Verità senza filtri? In Siria come in tante altri parti del mondo, stabilire con certezza la giustizia degli eventi è cosa molto complessa e difficile. La linea di demarcazione è molto sottile, oserei dire invisibile agli occhi umani.
Non è necessario andare alla ricerca -come fanno le grandi potenze mondiali-, di chi ha sbagliato o di chi ha agito per amore del popolo. Ciò che conta è imparare a dare al di sopra di ogni interesse speranza al popolo. Da questa prospettiva possiamo dichiarare quanto segue: come mai in tanti altri paesi del mondo dilaniati dalle guerre civili e dagli scontri politici, religiosi ed etnici nessuno interviene, mentre sulla Siria come in altri paesi della stessa regione l’attenzione dei potenti è molto accesa?
Smettiamola di mascherare gli interessi economici con il falso pretesto dell’umanità sofferente che ha bisogno di liberazione. Ecco a cosa bisogna ribellarsi: alla mentalità arrogante ed interessata, che cerca in tutti i modi di tutelare un certo tipo di cultura che non vuole la vita, la libertà, l’uguaglianza, ma soltanto il potere assoluto su ogni cosa che si muove sulla faccia della terra.
don Salvatore Lazzara

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