Res Publica et Societas

Vandalizzata (e decapitata) una Statua della Vergine vicino Brescia. Chi si può divertire così?

Non si sottrae purtroppo nemmeno l’alto Garda ai raid contro le statue della Beata Vergine e questa volta, purtroppo, l’ennesimo episodio assume ancora più significato perché avvenuto con tutta probabilità proprio alla vigilia dell’Immacolata. Lo riferisce il quotidiano Brescia Oggi.

A farne le spese nell’occasione è la statua posizionata da poco meno di una decina di anni sulla sommità del monte Comer di Gargnano. «È stato davvero un colpo tremendo arrivare in vetta ieri poco prima di mezzogiorno e trovare un atto vandalico del genere» raccontava ieri mattina Fiorenzo Bertolotti, 68 enne istruttore nazionale alla scuola alpinismo Prealpi di Arco, in Trentino, il primo a scoprire lo scempio. Residente da una quindicina di anni a Gargnano nella frazione collinare di Zuino, Bertolotti ama tenersi in allenamento utilizzando le spettacolari ascese al monte di casa, il Comer, e anche martedì mattina ha raggiunto la vetta a pochi passi dall’osservatorio faunistico di Ersaf, salendo dalla ferrata dell’eremo di San Valentino. «La statua raffigurante la Madonna era stata in pratica divelta brutalmente a calci dal suo basamento ai piedi della croce che sovrasta il lago e decapitata».

Fiorenzo Bertolotti si è quindi messo a cercare la testa della statua religiosa, ma non l’ha trovata: «Ho provato a guardare se era nei paraggi ma inutilmente, probabilmente gli autori dell’atto vandalico l’avranno gettata nel baratro. Sono episodi inquietanti questi che rattristano, specchio di una società che sta perdendo di vista i valori. Qualche giorno fa ero salito ed era tutto in ordine». Denunce contro ignoti? «No, ho ritenuto più corretto piuttosto, avvisare don Carlo Moro, il parroco di Gargnano».

Episodio analogo avvenne qualche anno fa anche sulla falesia che sovrasta il delta della frazione a lago di Campione nel Comune di Tremosine. Anche li la mano di qualche idiota aveva irreparabilmente danneggiato una statua gettando poi la testa della Madonna tra le rocce. L’effige originariamente collocata da un residente con l´intento di proteggere Campione e i suoi abitanti, è stata poi ricollocata tra le rocce a strapiombo sul lago grazie ai rocciatori impegnati nella messa in sicurezza del versante dal pericolo frane. «Chi commette questi gesti spesso non si rende conto della gravità – sottolineavano ieri i residenti di Gargnano – spesso si tratta di adolescenti che andrebbero educati forse un po’ meglio dai genitori».

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