Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
La Parola di Dio, prima di essere proferita, viene posta in una fornace ardente. Se resiste al fuoco resisterà anche alle intemperie del tempo e della storia. Se non resiste al fuoco, mai il Signore la proferirà, mai ne farà una profezia, mai la proclamerà. Questa verità urge che noi tutti la mettiamo nel cuore. Essa non è parola di uomo, parola vana, insignificante, inutile, senza alcuna possibilità di essere mantenuta.
Salvami, Signore! Non c’è più un uomo giusto; sono scomparsi i fedeli tra i figli dell’uomo. Si dicono menzogne l’uno all’altro, labbra adulatrici parlano con cuore doppio. Recida il Signore le labbra adulatrici, la lingua che vanta imprese grandiose, quanti dicono: «Con la nostra lingua siamo forti, le nostre labbra sono con noi: chi sarà il nostro padrone?». «Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, ecco, mi alzerò – dice il Signore –; metterò in salvo chi è disprezzato». Le parole del Signore sono parole pure, argento separato dalle scorie nel crogiuolo, raffinato sette volte. Tu, o Signore, le manterrai, ci proteggerai da questa gente, per sempre, anche se attorno si aggirano i malvagi e cresce la corruzione in mezzo agli uomini (Sal 12 (11),1-9).
Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l’innocenza delle mie mani, perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato come un empio il mio Dio. I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge; ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa. Il Signore mi ha ripagato secondo la mia giustizia, secondo l’innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi. Con l’uomo buono tu sei buono, con l’uomo integro tu sei integro, con l’uomo puro tu sei puro e dal perverso non ti fai ingannare. Perché tu salvi il popolo dei poveri, ma abbassi gli occhi dei superbi. Signore, tu dai luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre. Con te mi getterò nella mischia, con il mio Dio scavalcherò le mura. La via di Dio è perfetta, la parola del Signore è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è roccia, se non il nostro Dio? (Sal 18 (17),21-32).
Detti di Agur, figlio di Iakè, da Massa. Dice quest’uomo: Sono stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno, perché io sono il più stupido degli uomini e non ho intelligenza umana; non ho imparato la sapienza e la scienza del Santo non l’ho conosciuta. Chi è salito al cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai? Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo (Pr 30,1-6).
Anche quella di Gesù è Parola eterna, divina. Anch’essa è stata appurata con il fuoco, calata nella fornace ardente. Ogni parola del Vangelo infallibilmente si compie. Lui ha il potere di attualizzarla, realizzarla, farla divenire perennemente storia. Quanto Lui dice, avverrà. Quanto profetizza si realizzerà. Quanto proferisce verrà sempre a tempo all’appuntamento con il suo Signore e Dio. Non tarderà neanche di un secondo.
Oggi purtroppo non si crede più nell’infallibilità, nella profezia, nella stessa verità della Parola di Gesù. Non si riesce a distinguere il pensiero di Gesù da quello di ogni teologo, maestro, filosofo, storico, antropologo o di altra gente che servendosi anche dell’occulto proferisce parole di vanità e non certo di eternità, parole di schiavitù e non di libertà, parole di inganno e non di onestà, parole di morte e non di vita. Urge che noi cristiani ci riprendiamo da questo sfacelo nel quale abbiamo condannato la Parola del nostro Dio e Signore, stritolandola e annientandola. O diamo all’istante pienezza di verità, di profezia, di fedeltà alla Parola di Gesù, oppure siamo condannati all’inganno, alla menzogna, alla falsità perenne. Chi non crede nella Parola oggi sono i cristiani.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la purezza della fede.
Commento a cura del Movimento Apostolico
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