Prese a mandarli.
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
L’invito alla conversione è essenza della missione evangelizzatrice della Chiesa. Quanto nella Chiesa viene operato, insegnato, ad ogni livello ha un solo ed un unico fine: la conversione di ogni cuore. Teologia, ascetica, mistica, morale, predicazione, catechesi, omelia, catechismo, colloqui spirituali, dialoghi, settimane sociali, conferenze, dibattiti, ogni cosa deve avere un unico e solo fine: aiutare ogni uomo nel suo processo di conversione alla Parola di Cristo Gesù.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».(Lc 24,44-49).
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone (At 2,37-41).
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc 16,15-18).
Se la conversione dei cuori non è il fine di ogni nostra attività, anche quella ludica, ricreativa, compresi gli oratori, non operiamo da discepoli di Gesù, ma da impiegati di Satana. Il diavolo ci permette ogni cosa e umanamente la fa anche riuscire perché non ci si scoraggi. Una cosa lui non vuole: che i cuori si convertano alla Parola. Purché si tolga la Parola, lui “benedice”, aiuta, favorisce ogni nostro impegno. La sua è però una benedizione che ci accompagna verso l’inferno, non certo verso il Paradiso.
Ci si converte alla Parola in un solo modo vero: convertendosi alla Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Se la conversione alla Parola non produce la nostra conversione alla Chiesa, essa di certo non è vera conversione. Alla Parola ci si converte, convertendoci a Cristo Gesù. Ci si converte a Cristo, aggregandoci alla sua Chiesa come membra vive, cellule sante. La conversione non è ad una Parola da osservare, è ad una Persona da amare. Essa è conversione a Cristo Signore e Cristo vive tutto nella sua Chiesa. La conversione alla Chiesa è il segno che la nostra vita è sulla retta via della salvezza. La Chiesa è mistero di unità, comunione, pace, fratellanza, carità, condivisione, solo corpo. Convertirsi alla Chiesa è convertirsi al fratello da salvare con il nostro amore. Cristo si convertì alla nostra umanità e per essa consegnò il suo corpo alla Croce. Senza conversione all’altro per ricolmarlo del nostro amore di perdono e di elevazione alle altezze del Cielo, non vi è vera conversione. Manca il fratello da salvare, redimere, condurre nel cuore di Cristo. È la via di Cristo ed è la nostra.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vera Chiesa di Gesù.
Commento del Movimento Apostolico
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