Verbum Domini

Vangelo 10 Luglio 2019. Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

Mt 10,1-7
Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì

Giuda è figura sempre difficile da interpretare se non si conoscono le Scritture e non si possiede la piena verità dell’agire del Signore.

Gesù, su consiglio del Padre, ricevuto nello Spirito Santo, in una lunga notte di preghiera, sceglie Giuda l’Iscariota per farne un suo vero apostolo. La sua vocazione entra in un disegno eterno di amore, verità, compassione, misericordia da parte del Signore. Dio non chiama qualcuno perché domani gli serve per altre cose. Il dono di Dio è comunicazione del suo amore divino ed eterno. Giuda è stato chiamato per essere presenza viva di Cristo Gesù nel mondo.

Naturalmente il dono di una vocazione non trasforma all’istante un uomo. Il Padre non solo ha voluto che Giuda fosse chiamato, lo ha anche affidato a Gesù Signore perché lo formasse, così come ha fatto con Pietro, Giacomo, Giovanni e tutti gli altri. Qualcosa però si inceppa nel cuore di Giuda.

Lui ha una visione umana del regno di Dio. Lo pensa un regno come tutti gli altri regni. Nei regni umani i ministri possono essere ladri, adulteri, avari, malvagi, crudeli, aguzzini spietati dei loro sudditi, empi, idolatri. Possono nutrirsi con il sangue dei loro governati. Questo succedeva nei tempi antichi, succede nei tempi moderni, succederà nel futuro. L’uomo vecchio compie queste cose e ne sa fare sempre dei peggiori. Il male è lo stile dell’uomo secondo Adamo.

Questa visione di Giuda è in evidente contrasto con la visione di Gesù. Lui i suoi apostoli li vuole poveri, senza alcuna ambizione di grandezza umana e terrena, liberi da ogni vizio, dotati di ogni virtù. Li vuole anche capaci di un amore che sappia trasformarsi in olocausto, in sacrificio, in dono di tutta la vita per la causa della salvezza. Vuole degli discepoli posti all’ultimo posto che servano i fratelli, amministrando loro, nella più pura gratuità, tutti i beni della salvezza. Giuda vive con Cristo, ma non si lascia formare da Cristo. Non vuole seguire le sue orme. Vorrebbe da Gesù un regno diverso, alla maniera degli uomini, dal momento che in questi regni umani si è senza alcun principio di regole morali, spirituali, soprannaturali.

Come se questo non bastasse ha una sete insaziabile di denaro. In qualche modo si disseta rubando quanto veniva posto nella cassa degli apostoli. Prima o poi Giuda di certo avrebbe lasciato il collegio apostolico. I suoi pensieri erano troppo distanti da quelli di Gesù Signore. La sua sete di denaro gli offrì un’occasione propizia. Perché non guadagnare anche dalla consegna di Gesù ai sommi sacerdoti? Fu questo pensiero che lo spinse a vendersi il suo Maestro. Il suo tradimento è il frutto di un calcolo ben misurato. La sete del denaro lo rese così cieco da fargli credere che mai i Giudei avrebbero condannato a morte Gesù. Lui si svegliò quanto sentì della condanna a morte. Ma ormai era troppo tardi. Il suo peccato era consumato.

Giuda non finì nell’inferno – secondo la parola di Gesù: “ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato! -perché ha tradito. Questo peccato è perdonabile. “Tutti i peccati contro il figlio dell’uomo saranno perdonati”. Finì nella perdizione eterna perché ha peccato contro lo Spirito Santo, disperando della salute. Non corse ai piedi della sua croce per implorare pietà, compassione, perdono. Cristo Gesù lo avrebbe perdonato e accolto nuovamente nel numero dei suoi discepoli. Questa è la storia di Giuda.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri discepoli di Gesù.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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