Lettura e commento al Vangelo di Domenica di Pasqua 2020 – Gv 20,1-9: Egli doveva risuscitare dai morti.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore
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È risorto! Per cinquanta giorni questa notizia risuonerà nella nostra assemblee per scuoterci dal torpore di chi, fra i cristiani, è rimasto fermo al venerdì santo…
Pietro e Giovanni corrono fra i vicoli di Gerusalemme. Le donne sono venute a raccontare, esagitate, di apparizioni di angeli. Ma sono donne, quindi emotivamente instabili e non bisogna dar loro troppa retta. Corrono e arrivano alla tomba che trovano aperta e, entrando, vedono il sudario ripiegato e il lenzuolo al proprio posto, come afflosciato, come se il corpo di Gesù si fosse dissolto senza toccare nulla. Vedono e credono.
Gesù è davvero risorto! Ma nessuno ha visto la sua resurrezione, nessuno ha assistito a quello che è successo. Solo i segni sono lì a testimoniare l’enormità dell’accaduto. Ancora oggi vediamo solo dei segni che ci raccontano dei fatti che sono accaduti. Nessun prodigio eclatante, nessun fatto misterioso, nessun fenomeno astronomico… solo dei segni e la testimonianza di chi, prima di noi, ha creduto nelle parole degli apostoli.
Gesù è risorto: su quella tomba vuota si fonda tutta la nostra fede, il nostro percorso interiore, la saldezza delle nostre convinzioni. È risorto, amici. Pietro e Giovanni tornano dagli altri, scossi e meditabondi. Ci vorrà del tempo per convertirsi alla gioia, ma l’innesco atomico di Dio è già scattato. E ci ha raggiunto!
Fonte lachiesa.it
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